Terremoto
I soccorritori svizzeri trovano ancora due sopravvissuti
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Keystone-ats
un anno fa
Nel frattempo il bilancio dei morti è salito a 22'375, di cui 18'991 in Turchia e 3'384 in Siria.

Oltre quattro giorni dopo il terribile terremoto che ha colpito la Turchia, la Catena svizzera di salvataggio ha estratto stamattina altre due persone vive dalle macerie, fra cui un neonato. Lo ha comunicato a Keystone-ATS un portavoce del DFAE. Con questi due ultimi salvataggi, sono salite a undici - tra cui due bebè - le persone ritrovate vive grazie al lavoro congiunto della Catena svizzera di salvataggio e dalla Società svizzera per cani da ricerca (REDOG), ha precisato il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).

Altre 31 persone vive sotto le macerie

Parallelamente un'altra squadra di REDOG, che lavora con l'organizzazione di salvataggio turca GEA, ha rinvenuto 31 persone ancora in vita sotto le macerie, di cui tre la scorsa notte, ha dichiarato a Keystone-ATS la responsabile della ricerca di persone sepolte sotto le macerie presso REDOG. A causa della mancanza d'acqua e di cibo nonché del freddo, dopo 100 ore dal sisma si affievoliscono le possibilità di sopravvivenza delle persone intrappolate sotto i detriti. Dopo le devastanti scosse di terremoto che hanno provocato finora oltre 22'000 vittime nella regione di confine tra la Turchia e la Siria, sul posto sono intervenuti quasi 90 soccorritori svizzeri e diversi cani alla ricerca di sopravvissuti. Intanto, l'ambasciata svizzera ad Ankara e il consolato generale a Istanbul, temporaneamente chiusi al pubblico a causa di una minaccia terroristica, sono stati riaperti. Lo ha deciso lo stesso Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) sulla base di una nuova valutazione della situazione.

Bilancio attuale

Nel mentre il bilancio delle vittime è salito a 22'375. Di queste, 18'991 sono morte in Turchia e 3'384 in Siria. Il numero dei feriti, nei due Paesi, è salito invece ad almeno 75'000.