Estero
Fondi Mobutu: MPC non aprirà inchiesta su denuncia RDC
Redazione
16 anni fa

Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ha deciso di non dare seguito alla denuncia della Repubblica democratica del Congo (RDC) contro alcuni membri del regime e della famiglia del defunto dittatore Mobutu, accusati di partecipazione a un'organizzazione criminale. Eventuali atti di riciclaggio commessi in Svizzera sono prescritti, in quanto il regime Mobutu è stato rovesciato nel maggio 1997, afferma il MPC. I circa 7,7 milioni di franchi bloccati nelle banche elvetiche dovrebbero, in linea di principio, venir restituiti agli eredi. Anche se si potesse considerare il regime Mobutu un'organizzazione criminale secondo l'articolo 260ter del Codice penale (CP), l'articolo 72 CP, che prevede la possibilità di confiscare beni di cui un'organizzazione criminale ha facoltà di disporre, non è più applicabile - rileva il MPC in un comunicato - giacché un'eventuale organizzazione Mobutu ha cessato di esistere da oltre dieci anni. In effetti, "dal rovesciamento del regime, la presunta organizzazione è stata smantellata e non è più stata in grado di realizzare il suo scopo". Gli averi Mobutu sono congelati dal 1997. Il provvedimento è stato rinnovato una prima volta nel 2006, con scadenza a metà dicembre 2008. All'approssimarsi del termine, associazioni assistenziali e di aiuto allo sviluppo avevano chiesto al Consiglio federale di soprassedere alla consegna dei fondi agli eredi, qualificando simile decisione di ingiustizia nei confronti degli abitanti del paese africano. Il 23 gennaio la RDC ha sporto querela penale presso la procura federale contro alcuni membri sia del regime sia della famiglia del defunto dittatore, per presunta partecipazione a un'organizzazione criminale. Il MPC ha ora deciso di non entrare in merito, per sopraggiunta prescrizione. Se invece lo avesse fatto, un tribunale avrebbe "eventualmente" potuto pronunciarsi sul sequestro dei fondi. ATS

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