
È morto Ozzy Osbourne, storico cantante dei Black Sabbath. L'artista si è spento a 76 anni. Il decesso è stato annunciato dalla famiglia in una nota riportata dalla Bbc. "È con una tristezza che le parole non possono esprimere che dobbiamo annunciare che il nostro amato Ozzy Osbourne è mancato questa mattina. Era con la sua famiglia, circondato dall'amore. Chiediamo a tutti di rispettare la privacy della nostra famiglia in questo momento", recita la nota firmata da Sharon, Jack, Kelly, Aimee e Louis, la moglie e i figli dell'artista.
L'ultimo concerto a Birmingham
Osbourne, storica voce dell'heavy metal, era malato da tempo e aveva partecipato a un concerto-evento di addio alle scene dei Black Sabbath un paio di settimane fa a Birmingham, città d'origine del cantante.
Chi era Ozzy Osbourne
Al secolo John Michael Osbourne, nato il 3 dicembre del 1948 in un sobborgo operaio dell'Inghilterra postbellica, Ozzy cresce in mezzo alle ristrettezze e alla noia. Quarto di sei figli (due fratelli: Paul e Tony; tre sorelle: Jean, Iris e Gillian), le sue condizioni familiari sono disagiate e ha problemi di linguaggio, essendo dislessico e balbuziente. Ma è dal disagio che germoglia il seme di una rivoluzione.
Ha scritto la storia dell'heavy metal
Abbandonata la scuola, all'età di quindici anni comincia a praticare vari lavori: operaio edile di cantiere, idraulico, attrezzista, operaio in una fabbrica di auto e macellaio presso un mattatoio, ma non si sente portato per questi mestieri. E così, insieme a Tony Iommi (uno dei compagni di scuola che più detestava), Geezer Butler e Bill Ward fonda i Polka Tulk Blues Band che in futuro, dopo alcuni cambi di nome e di membri, si danno il nome di Black Sabbath, dal titolo americano del film di Mario Bava 'I tre volti della paura'.
Con loro scrive pagine leggendarie dell'heavy metal: 'Paranoid', 'War Pigs', 'Iron Man'. Suoni oscuri, riff inquietanti e testi che parlano di guerra, alienazione, incubi e stregoneria. Il 13 febbraio 1970, con l'omonimo album d'esordio, nasce il metal. E Ozzy ne diventa la voce più iconica. Il successo arriva a braccetto con i demoni. Ozzy li abbraccia e non si tira indietro. Diventa l'incarnazione stessa dell'eccesso: alcol, Lsd, cocaina, la sua vita è un trip continuo. Famosa è l'aneddotica, leggendaria la follia. Sniffa formiche sul marciapiede in tour con i Mötley Crüe (insieme a Nikki Sixx, in una delle sfide tossiche più assurde della storia del rock), morde la testa a un pipistrello lanciato sul palco, scambiandolo per un pupazzo (spoiler: non lo era). Scene al limite tra l'horror e il surreale che ne fanno un'icona pop prima ancora che Mtv lo consacri con The Osbournes, la prima rock-reality serie del piccolo schermo.
La seconda vita sul palco
Cacciato dai Sabbath nel 1979 per abuso di sostanze, Ozzy colto da psicosi maniaco-depressiva, si rinchiude in una stanza d'albergo a Los Angeles e rimane lì per poco meno di un anno a bere e drogarsi, disperato per la fine della sua avventura con la band, riducendosi l'ombra di se stesso. Ripresosi, Ozzy, con il supporto della futura moglie Sharon Arden, figlia di Don, manager dei Black Sabbath, decide di formare nuovamente un progetto solista.
Con lui, un giovane chitarrista destinato a diventare leggenda, Randy Rhoads. 'Blizzard of Ozz' e 'Diary of a Madman' rilanciano la sua carriera. La voce graffiante, i testi gotici e deliranti, lo stile inconfondibile lo impongono come uno dei più grandi frontman della storia. Anche dopo la tragica morte di Rhoads, scomparso prematuramente a 25 anni in un incidente aereo, Ozzy continua a incidere album fondamentali come 'No More Tears' e 'Ozzmosis', portando con sé una generazione di fan e un altro mitico chitarrista, Zakk Wylde. "Non mi sento davvero di essere il padre del metal o del rock, semmai più un fratello maggiore" dirà in più di un'occasione Ozzy, ma quanto a musica e carisma come lui non ce n'è.
Quella volta che morse la testa a un pipistrello
Quella di Ozzy Osbourne, il frontman dei Black Sabbath, è stata una vita tra genio e sregolatezza. Tra gli episodi più assurdi - e aneddotici - della storia del rock spicca quello celebre del pipistrello, una storia al limite tra l'horror e il surreale che ne hanno fatto un'icona pop. Nel 1982, durante un concerto del tour "Diary of a Madman" a Des Moines, Iowa, Ozzy morse la testa di un pipistrello lanciato sul palco. Inizialmente pensò che si trattasse di un giocattolo di gomma, ma si rese subito conto che era vera, il che lo portò a sottoporsi all'antirabbica. "C'è un sacco di gente strana ai miei concerti, è il rock 'n' roll - disse Ozzy a David Letterman nel 1982, tornando sull'episodio. -. Qualcuno lanciò un pipistrello sul palco e io pensai che fosse uno di quei pipistrelli giocattolo, così lo presi, gli staccai la testa a morsi e all'improvviso tutti diedero di matto. Posso assicurarvi che l'antirabbica che ho subito dopo non è stata divertente". Quanto al pipistrello, "aveva un sapore molto salato" confessò .