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Donald Trump ed Elon Musk sempre più ai ferri corti
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Keystone-ats
4 ore fa
Il patron di Tesla sfida il presidente e lancia il movimento "the American Party"; il Tycoon minaccia di prendere provvedimenti e ribadisce di non aver nessuna intenzione di ricucire con il miliardario: "Direi che i nostri rapporti sono finiti".

La guerra tra Donald Trump ed Elon Musk è ben lontana dalla fine. Il presidente americano e il suo ex first buddy continuano a lanciarsi bordate e minacce reciproche che fanno tremare i polsi ai repubblicani e preoccupare gli americani. A niente sembra servito il ramoscello d'olivo offerto dal miliardario che pare abbia cancellato il post in cui accusava il presidente americano di essere nei file del finanziere pedofilo Jeffrey Epstein.

Il nuovo movimento "the America Party"

L'ennesima provocazione nella faida-show tra l'uomo più potente e quello più ricco del mondo l'ha lanciata proprio quest'ultimo sul suo social media. "Il popolo ha parlato. In America serve un nuovo partito politico che rappresenti l'80% della popolazione! Ed esattamente l'80% delle persone è d'accordo", ha scritto il magnate pubblicando i risultati del suo sondaggio su X al quale hanno votato circa 6 milioni di persone. Il miliardario propone anche il nome per il nuovo movimento, 'the America Party'. Non si tratta proprio di una discesa in campo, anche perché essendo nato in Sudafrica Elon non può candidarsi alla presidenza degli Stati Uniti, ma certo ha tutta l'aria di essere una minaccia nei confronti di Trump e dei suoi alleati. Con la potenza di fuoco che ha, il patron di Tesla che ha sborsato quasi 300 milioni di dollari nella campagna di Trump, potrebbe finanziare e, probabilmente, portare alla vittoria qualsiasi candidato democratico o repubblicano.

La risposta di Trump

È anche per questo che a stretto giro The Donald gli ha risposto minacciandolo di ritorsioni in caso decidesse di sostenere economicamente i suoi avversari. "Se lo facesse pagherebbe conseguenze gravi", ha detto il tycoon in un'intervista telefonica a Nbc News senza precisare quali potrebbero essere queste ripercussioni. Poche ora prima aveva già avvertito dell'intenzione di rivedere tutti i contratti tra l'amministrazione americana e le aziende di Musk. "Riesamineremo tutto, sono un sacco di soldi", aveva dichiarato il presidente americano parlando con i giornalisti a bordo dell'Air Force One. "Sono un sacco di sussidi, dobbiamo dare un'occhiata e faremo quello che è giusto per lui e per il Paese", aveva aggiunto in un apparente slancio di magnanimità nei confronti del suo nuovo rivale. Un bottino da miliardi di dollari quello che rischia di perdere il fondatore di SpaceX che, tuttavia, in questi anni è stato abile nel ritagliarsi un ruolo talmente indispensabile per il governo americano che sarà difficile farne a meno.

Diverse inchieste a carico di Musk

Il tycoon non ha invece voluto infierire sul lato giudiziario sostenendo di non sapere nulla delle inchieste negli Stati Uniti sulle aziende delle suo ex amico. Secondo il New York Times, ci sono almeno 11 agenzie federali che hanno più di 32 indagini in corso, denunce o azioni esecutive pendenti nei confronti delle sei aziende di Musk. Ci sono, inoltre, le multe inflitte dalla Federal Aviation Administration a SpaceX per violazioni della sicurezza e una causa intentata dalla Securities and Exchange Commission che potrebbe costringere il miliardario a pagare al governo federale fino a 150 milioni di dollari per aver violato la legge federale sui titoli azionari. Il National Labor Relations Board, un'agenzia indipendente per i diritti dei lavoratori, ha poi avviato 24 indagini sulle aziende di Musk.

Il Doge

Quanto al Doge, il dipartimento per l'efficienza governativa creato appositamente per il magnate, Trump ha assicurato che la sua amministrazione ne sta assumendo il controllo ma che vi resteranno molti collaboratori di Musk. "Il lavoro del Doge non è finito, abbiamo risparmiato centinaia di migliaia di dollari", ha sottolineato. Il tycoon ha anche ribadito che non ha nessuna intenzione di ricucire con il miliardario: "Direi che i nostri rapporti sono finiti", ha affermato senza troppi giri di parole.