Accordi
Dazi al 15%, Albertoni: "Tutto sommato un buon lavoro"
©Chiara Zocchetti
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Redazione
6 ore fa
"C’è un certo sollievo e si dice che questa situazione sia più vivibile", così Luca Albertoni, direttore della Camera di commercio ticinese, commenta la notizia dell'accordo trovato tra Svizzera e Stati Uniti sui dazi. Le tariffe nei confronti della Svizzera, ricordiamo, sono state abbassate dal 39% al 15%.

Alla luce della notizia dell'abbassamento dei dazi statunitensi ne confronti della Svizzera dal 39% al 15%, sono state diverse le reazioni. Per l'occasione, Luca Albertoni, direttore della Camera di commercio ticinese ha commentato l'accaduto, dichiarandosi, sì, sollevato, ma la vicenda non cancella del tutto l'incertezza nel mondo economico elvetico. 

È più quello che ha guadagnato la Svizzera con questo sconto sui dazi oppure è più quello che ha perso dovendo andare ad investire centinaia di miliardi di franchi nei prossimi anni?

“Un timore c’è. Probabilmente, al momento, non c’erano altre soluzioni. È chiaro che questi investimenti miliardari promessi non sono cosa da poco. È da capire se questi investimenti avranno un impatto sulle attività del nostro territorio. Difficile dirlo, Mancano ancora tanti dettagli".

Lei è d’accordo a definirla un successo, come ha detto Parmelin?

"Credo che non ci fossero altre alternative. Penso sia stato fatto tutto sommato un buon lavoro. 15% è banalmente molto meglio che 39%. Resta un’imposizione importante, soprattutto se accoppiata con la questione del franco forte. C’è una moderata soddisfazione. Si spera che questo limite fissato resti poi nel tempo, in modo che le aziende possano pianificare le loro attività. Una certezza che fino ad oggi non c’era".

Resta un 15%, avrà un impatto sulla competitività economica del nostro paese?

"Io confido nella nostra capacità nell’adattarci. Le aziende svizzere e ticinesi hanno dimostrato di saper convivere in tante situazioni difficili. Con certi adattamenti potremo evitare danni peggiori. Non sarà indolore, ma un livello di questo tipo è più gestibile e toglie lo svantaggio concorrenziale con l’Unione europea".

Ha avuto modo di interfacciarsi con gli attori delle aziende ticinesi?

"Se ne parlava già ieri sera. In generale, c’è un certo sollievo e si dice che questa situazione sia più vivibile. Siamo poi tutti sul chi vive. Vogliamo poi capire cosa vuol dire trasferire attività produttive negli Stati Uniti".