Silvio Berlusconi, stando a quanto appreso dall'agenzia di stampa italiana Ansa, da stamani è ricoverato in terapia intensiva per problemi cardiovascolari all'ospedale universitario milanese San Raffaele. L'ex presidente del Consiglio, che era stato dimesso il 30 marzo dallo stesso nosocomio, è arrivato all'ospedale con affanno respiratorio. Un problema che protraendosi porta all'affaticamento del sistema vascolare e dei polmoni - si spiega in ambienti sanitari - riproducendo anche i sintomi caratteristici della polmonite anche se non si tratta di polmonite, riporta l'agenzia di stampa italiana.

La situazione è al momento complessa, ma resta stabile. Lo si apprende in ambienti vicini al Cavaliere, che sta facendo una terapia intensiva per ristabilire una corretta ossigenazione, ma senza intubazione. L'ex premier è vigile, ma sarà importante seguire l'evoluzione della situazione durante la notte. La carenza di ossigeno ha messo sotto stress il sistema cardiovascolare e quello respiratorio che è a rischio di infezioni, compresa la polmonite che potrebbe complicare il quadro generale. Ma resta una situazione stabile che non mette in queste ore l'ex premier in pericolo di vita.

A quanto apprende l'Adnkronos Salute le condizioni di salute del Cavaliere sono stazionarie. Gli unici che hanno accesso e hanno avuto accesso all'ex premier sono i familiari: tutti i figli, il fratello Paolo e la moglie Marta Fascina.

L'86enne leader di Forza Italia, nel ricovero di settimana scorsa, si era sottoposto ad alcune visite di controllo che si erano poi protratte per alcuni giorni. Lasciando il San Raffaele, Berlusconi, accompagnato dalla compagna Marta Fascina, aveva rivolto un cenno di saluto dal sedile posteriore dell'auto blu ai giornalisti e curiosi che lo attendevano dall'ingresso. Il ritorno ad Arcore aveva fatto tirare un sospiro di sollievo a Forza Italia, preoccupata dallo stato di salute del suo leader. Dopo le dimissioni, Berlusconi aveva pubblicato un post sui social, in cui annunciava: “Sono già tornato al lavoro”.