Post mortem
Benedetto XVI fa uscire un libro postumo, "Contro di me un vociare assassino"
Benedetto XVI e padre Georg. © Shutterstock
Benedetto XVI e padre Georg. © Shutterstock
Redazione
un anno fa
Ha esplicitamente chiesto di attendere la sua morte per pubblicare "Che cos'è il cristianesimo. Quasi un testamento spirituale". Nel libro Ratzinger denuncia l'avversione nei suoi confronti e accusa i "club omosessuali" nei seminari.

Benedetto XVI affida le sue ultime parole a un libro che esce in questo momento. Edito da Mondadori, si intitola "Che cos'è il cristianesimo. Quasi un testamento spirituale" e viene pubblicato postumo su esplicita richiesta del papa tedesco. Il libro raccoglie testi editi, ma anche inediti, del periodo in cui Ratzinger è stato Papa emerito.

"Non voglio pubblicare più nulla in vita"

A curarlo sono Elio Guerriero e padre Georg Gänswein, tornato alla ribalta nei giorni che hanno seguito la morte di Benedetto XVI per le sue critiche nei confronti di Papa Francesco. Nel libro è riportato il contenuto di una lettera che Ratzinger aveva inviato a Guerriero e in cui spiegava per quale motivo volesse la pubblicazione dell'opera dopo la sua morte: "Da parte mia, in vita, non voglio più pubblicare nulla. La furia dei circoli a me contrari in Germania è talmente forte che l'apparizione di ogni mia parola subito provoca da parte loro un vociare assassino. Voglio risparmiare questo a me stesso e alla cristianità".

Avversione

A questo proposito, nel testo Benedetto XVI denuncia la presunta avversione nei suoi confronti diffusa in più ambiti ecclesiali. "Forse vale la pena accennare al fatto che, in non pochi seminari, studenti sorpresi a leggere i miei libri venivano considerati non idonei al sacerdozio", scrive Ratzinger. "I miei libri venivano celati come letteratura dannosa e venivano per così dire letti solo di nascosto".

I "club gay" nei seminari

Benedetto XVI si esprime inoltre su quelli che definisce "club" di gay nei seminari. "In diversi seminari si formarono 'club' omosessuali che agivano più o meno apertamente e che chiaramente trasformarono il clima nei seminari. In un seminario nella Germania meridionale i candidati al sacerdozio e i candidati all'ufficio laicale di referente pastorale vivevano insieme. Durante i pasti comuni, i seminaristi stavano insieme ai referenti pastorali coniugati in parte accompagnati da moglie e figli e in qualche caso dalle loro fidanzate. Il clima nel seminario non poteva aiutare la formazione sacerdotale".

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