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Bataclan, ultimo giorno per gli imputati di esprimersi
Immagine Shutterstock
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Keystone-ats
3 anni fa
Mercoledì è atteso il verdetto del maxi-processo che vede alla sbarra 14 imputati per gli attentati del 13 novembre 2015 a Parigi

Quattordici imputati nel processo degli attentati del 13 novembre 2015 tra lo Stade de France, il Bataclan e i locali del centro di Parigi dispongono di una ultima occasione di esprimersi oggi dinanzi ai giudici della corte d’assise speciale prima del verdetto atteso per mercoledì. L’ultima udienza nel maxi-processo cominciato a settembre nell’aula bunker dell’Ile-de-la-Cité, nel cuore della capitale francese, è cominciata oggi alle 9:30. Come previsto dalla legge, ogni imputato è chiamato a prendere la parola dal presidente Jean-Louis Périès.

La posizione di Abdeslam
Dopo essere rimasto lungamente in silenzio, Salah Abdeslam - unico membro ancora in vita dei commando terroristici che quella notte uccisero 130 persone - si è messo a parlare. Il francese di 32 anni, si è mostrato molto ambivalente, oscillando tra l’arroganza dell’inizio del processo, quando si proclamò “combattente dello Stato islamico’’ (Isis) nel primo giorno d’udienza, a quando invece, sul finire delle udienze, ha presentato le “condoglianze e le scuse a tutte le vittime”. Abdeslam si è difeso assicurando di aver rinunciato ad azionare la sua cintura esplosiva in un bar del XVIII/o arrondissement di Parigi, sulle pendici di Montmartre, per “umanità”. Poco convinta da questo “numero da equilibrista” di Abdeslam, che ha cercato sistematicamente di “minimizzare i fatti”, la procura antiterrorismo (Pnat) ha chiesto per lui l’ergastolo a vita senza possibilità di ricorso. La sanzione più dura prevista dall’ordinamento francese. Mercoledì il verdetto.

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