
Partiranno la prossima settimana, in procura a Milano, le audizioni dei testimoni nell’inchiesta sui cosiddetti “cecchini del weekend”: stranieri, tra cui italiani, che negli anni dell’assedio di Sarajevo (1992-1996) avrebbero pagato per sparare sulle postazioni civili della città. Secondo quanto riferisce l’Ansa, il Ros dei Carabinieri ha inviato le prime convocazioni.
I testimoni
Tra i testimoni figura anche l’ex agente dei servizi bosniaci E.S., indicato nell’esposto dello scrittore Ezio Gavazzeni. L’uomo sostiene che il SISMI fosse stato informato già nel 1994 dei “tiratori turistici” in partenza da Trieste e che avrebbe poi bloccato quelle attività criminali. Secondo la sua versione, esisterebbero archivi con comunicazioni tra servizi italiani e bosniaci che includerebbero anche identificazioni degli assassini. Gli inquirenti milanesi hanno attivato canali internazionali per verificare l’esistenza di documenti del SISMI, oggi AISI. Nelle denunce dell’ex sindaca di Sarajevo, Benjamina Karic, erano stati segnalati almeno cinque nomi citati nel documentario Sarajevo Safari (2022). Non è invece ancora arrivata in procura la denuncia del giornalista croato Domagoj Margetic, che punta il dito contro il presidente serbo Aleksandar Vučić, all’epoca giovane volontario, indicandolo come presente in una delle postazioni militari durante l’assedio.
