Federali 2023
Politici ma anche scrittori: uno strumento per la campagna elettorale?
©Fiorenzo Maffi
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Keystone-ats
10 mesi fa
In vista delle elezioni federali di ottobre sono diversi i politici svizzeri che si immedesimano anche scrittori. Quella che all'apparenza potrebbe sembrare una manovra politica, in realtà ha poco a che fare con la campagna elettorale.

A meno di due mesi dalle elezioni federali e in piena stagione letteraria, gli scaffali delle librerie elvetiche sono pieni di libri di diversi politici. Nella maggioranza dei casi non si tratta tuttavia di mosse puramente elettorali. E nell'era dei social network, il buon vecchio libro, parimenti al vinile, non sta scomparendo. Al contrario, sempre più politici svizzeri si cimentano nella scrittura, e lo fanno anche riscuotendo un discreto successo.

Il successo del consigliere nazionale Pierre-Yves Maillard

È il caso di "Un vélo pour Noël" del consigliere nazionale socialista losannese Pierre-Yves Maillard, ha dichiarato a Keystone-ATS Pablo Thuler, responsabile della libreria Payot a Losanna, tra le più grandi in Romandia. "Le 1500 copie della prima tiratura sono andate tutte esaurite e la seconda, di 1000 esemplari, avrà lo stesso successo", ha spiegato Michel Moret, direttore della casa editrice Éditions de l'Aire di Vevey (VD). Leggendo questo libro, possiamo capire meglio la vicinanza del presidente dell'Unione sindacale svizzera (USS) alla gente comune, seguendo il percorso della sua vita e del suo impegno politico e sindacale. Il vodese, che punta a candidarsi al Consiglio degli Stati il prossimo autunno, non si è avvalso di un ghost writer, come sottolinea l'editore. "Oh no! Fa tutto da solo, e per giunta in fretta". Moret ha poi aggiunto: "Qui i politici in genere scrivono i libri di proprio pugno, a differenza di quanto avviene in Francia o in Germania".

Un forte legame col territorio

Nella Svizzera francese, la maggior parte dei politici pubblica con due case editrici, L'Aire e Favre. La prima vuole essere un melting pot aperto a tutte le opinioni, "purché ci sia qualità", sottolinea Michel Moret: "Il Paese è piccolo, non possiamo permetterci di essere al servizio di un unico movimento politico". Thuler continua: "Alcuni politici hanno un forte radicamento locale, suscitano curiosità e godono di un alto livello di simpatia". È ormai impressa nella memoria collettiva la vicenda di Georges Godel a Friburgo, dal nome dell'ex consigliere di Stato condannato all'inizio di quest'anno per aver rivelato in un libro di interviste ("Secrets et confidences d'un président", in lingua francese) informazioni normalmente coperte dal segreto d'ufficio.

Meno politica, più testimonianze

Secondo Thuler, in Francia, dove i libri di personalità politiche sono consolidati nella tradizione, questi rivelano spesso un programma politico, come quando Emmanuel Macron ha pubblicato "Révolution" nel 2016. In Svizzera, invece, dove la vita politica si basa più sui partiti che sulle personalità, i libri contengono solitamente più che altro testimonianze o vicende parallele: "Nella Svizzera francese non vediamo i giovani ecologisti che fanno uscire un libro con il loro programma", continua il professionista del libro.

I nomi da ricordare

Tra i politici che hanno impugnato la penna vale la pena di ricordare anche Roger Nordmann (PS/VD): "Urgence énergie et climat"; Pierre-Alain Fridez (PS/JU): "Le choix du F-35" e "Sécurité et défense de la Suisse"; Islam Alijaj (PS/ZH): "Wir müssen reden. Ein biografisches Manifest"; Bastien Girod (Verdi/ZH): "Green Change"; Céline Renaud (Verdi liberali/VD), "51 semaines dans la peau d'une entrepreneure" (2019); Philippe Nantermod (PLR/VS): "La suite des idées" scritto a due mani assieme all'ex consigliere federale Pascal Couchepin; Baschi Dürr (PLR/BS): "Praxis der Freiheit Betrachtungen des politischen Alltags" e Andri Silberschmidt (PLR/ZH): "Wohin, liebe Schweiz? 12 Gespräche mit inspirierenden Persönlichkeiten".

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