La scrittrice francese Beatrice Saubin, che fu condannata a morte negli anni Ottanta in Malaysia per vedere poi la sua pena commutata in dieci anni di carcere, è morta a Parigi all'età di 48 anni. Nata in una piccola città della Francia, abbandonata dalla madre, allevata dalla nonna, Beatrice Saubin ha pagato duramente il suo amore per l'Asia. A 20 anni fu accusata di traffico di droga e condannata a morte per impiccagione. Grazie alla mobilitazione internazionale, la scrittrice fu salvata dalla pena capitale, non prima però di scontare un decennio in una prigione malese. Ha raccontato questa sua tragica vicenda nel libro autobiografico "La prova" (1992), tradotto in undici lingue, tra cui in italiano da Rizzoli. Il libro racconta inizialmente i suoi viaggi negli anni '70 in mete come Beirut, Goa, Bangkok, Rangoon, Koh Samui. Poi la conoscenza in Malaysia di un giovane con il quale nasce un flirt. Il 27 gennaio 1980 Beatrice Saubin viene fermata ed arrestata all'aeroporto di Penang dai doganieri, in quanto la valigia regalatale dal suo amico malese conteneva a sua insaputa un doppiofondo imbottito di droga. Ovviamente nessuna traccia del giovane, le cui generalità erano false e Beatrice fu condannata a morte. Due anni dopo la pena gli fu commutata in ergastolo e grazie agli sforzi compiuti dalla diplomazia internazionale, fu scarcerata nel 1990. Dure le esperienze vissute duranti dieci lunghi anni, come unica occidentale in un carcere malese. ATS

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