Tasso guida BNS
Quali conseguenze per l’economia svizzera?
© Shutterstock / Teleticino
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Teleticino
2 anni fa
“Il primo effetto che tutti aspettavamo era quello di un rafforzamento del franco svizzero, ciò non è capitato perché gli analisti si aspettavano un rialzo del tasso dell’1% e naturalmente il cambio euro-franco è decisamente diminuito. Poi è subito intervenuta la Banca Nazionale per poter dare una certa stabilità”, ha spiegato Fabrizio Cieslakiewicz , presidente della direzione generale di BancaStato, ai colleghi di Ticinonews.

Il tasso guida della banca nazionale svizzera è stato innalzato a 0.50 punti. La BNS ha chiuso così l’epoca dei tassi negativi che era iniziata nel dicembre 2014. Una decisione che segue quella di giugno quando la banca centrale aveva portato il costo del denaro dal -0,75 a meno 0,5. Come fatto da altre istituzioni bancarie pubbliche d’Europa e del mondo, l’intenzione è frenare quanto più possibile l’azione. Un aumento dei prezzi al consumo che non lascia al sicuro da ulteriori mosse del genere confermarlo anche i vertici della BNS e non è escluso anche che si agisca sul mercato dei cambi.

Il confronto con la Federal Reserve e la BCE

A titolo di confronto la Federal Reserve americana, alzando tasso di riferimento cinque volte solo quest’anno lo ha portato nell’intervallo +3+3 e 25%. La banca centrale europea, invece, ha salito due scalini e ora il tasso principale ט fissato all’uno e venticinque percento. Tassi più alti rispetto a quelli in Svizzera, ma più alta è anche l’inflazione. Se nel nostro paese, infatti, è pari al +3,5%. Negli stati uniti è all’8,3%, mentre nella zona euro ha toccato il record di +9.1%. Insomma. Tutto è cambiato sul mercato finanziario. Ormai la Banca Nazionale Svizzera non è più interessata a frenare il rafforzamento del franco, anzi questo aiuta a contenere l’aumento dei prezzi. E proprio questa mattina il cambio ha toccato un minimo di 0,95 franchi per un euro.

La parola agli esperti

Quali conseguenze porterà quindi questa mossa della BNS? I colleghi di Ticinonews lo hanno chiesto a Fabrizio Cieslakiewicz, presidente della direzione generale di BancaStato. “Il primo effetto che tutti aspettavamo era quello di un rafforzamento del franco svizzero, ciò non è capitato perché gli analisti si aspettavano un rialzo del tasso dell’1% e naturalmente il cambio euro-franco è decisamente diminuito. Poi è subito intervenuta la Banca Nazionale per poter dare una certa stabilità”, ha spiegato Cieslakiewicz. Quello che ci aspetta è quindi un aumento dei tassi di interesse, specialmente nel breve termine. Questo è voluto proprio per fare in modo di contenere i prezzi sul mercato e la loro relativa esplosione. “Un’esplosione che si sta già vedendo in certi beni e servizi che fino a poco tempo fa non erano toccati da questo aumento che è presente in tutta Europa, Svizzera compresa”.

Una buona notizia per chi risparmia

I risparmiatori la considerano una buona notizia: è vero che sono finiti gli interessi negativi, ma alcune banche e alcuni istituti di credito hanno annunciato che per un periodo terranno gli interessi per i conti risparmio comunque a 0 e non in positivo. “Naturalmente per il piccolo risparmiatore o per chi ha lasciato la liquidità sui conti questa mossa permette di avere una remunerazione. Dall’altro lato, chi vorrà casa si troverà ad avere tassi d’interesse più alti”. Cieslakiewicz ricorda però che saranno tassi che si aggireranno sempre attorno al 3%, “ricordo che anni fa si aggiravano attorno al 7-8%. Aggiungo anche che, se le banche hanno davvero fatto il loro lavoro e rispettato le regole, penso che chi oggi ha un’ipoteca non dovrà preoccuparsi perché sarà in grado di mantenerla”.

Una mossa attesa

Quella della BNS era una mossa attesa, c’è chi addirittura chiedeva un intervento più deciso. Da parte sua il presidente della BNS ha detto che non sono stati fissati dei limiti. Cosa prevedere, dunque, per il futuro? “È difficile, perché fino a poco tempo fa – nel 2018 – il cambio euro-franco era 1.15, oggi siamo a 0,96-0,95 e già ai tempi c’era panico soprattutto per le società di esportazione. Io sono molto scettico sul rilancio dell’economia europea perché ritengo si trovi in una situazione di recessione se rapportata all’economia americana”, dice Cieslakiewicz. L’economia americana, bene o male, si sta infatti riprendendo, “ma conoscerà anche lei la recessione. Ma quella Europa al momento è davvero in recessione”. Questo si traduce in un futuro rafforzamento del franco, “e non mi sorprendo di vedere uno 0,9 con l’euro”.

Economia svizzera verso un rallentamento?

“In parte rallenterà l’economia, ma ci sono mille altri fattori che la stanno facendo rallentare”, dice sempre Cieslakiewicz, aggiungendo che “gli analisti dicono che non siamo in una situazione di recessione. Io ritengo che siamo di fronte a un’inflazione recezionistica perché i prezzi non stanno aumentando perché il Paese sta guadagnando di più: i prezzi stanno aumentando per questioni legate alla guerra e ad altri fattori che effettivamente non hanno niente a che vedere con una crescita economica e questo avrà una grossa influenza sulla crescita economica del Paese”.

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