Economia
BNS verso utile di 26 miliardi nel 2021
Immagine CdT
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Keystone-ats
2 anni fa
Una somma totale di 6 miliardi di franchi sarà versata per un terzo alla Confederazione e due terzi ai Cantoni

La Banca nazionale svizzera (BNS) si aspetta un utile d’esercizio di 26 miliardi di franchi per il 2021, secondo risultati provvisori pubblicati oggi. Rispetto ai 20,9 miliardi dell’anno precedente risulterebbe così un aumento del 24%. A Confederazione e cantoni saranno versati 6 miliardi di franchi, nella misura di rispettivamente un terzo e due terzi.

Grazie alle valute estere
Nel dettaglio, l’utile è stato realizzato grazie alle posizioni in valuta estera, che hanno raggiunto un risultato positivo per quasi 26 miliardi, mentre sui franchi l’avanzo si è attestato a 1 miliardo e sull’oro vi sono state piccole minusvalenze. L’importo attribuito agli accantonamenti per le riserve monetarie ammonterà a 8,7 miliardi di franchi. Tenuto conto dell’attuale riserva per future ripartizioni, pari a 90,9 miliardi di franchi, risulta un utile di bilancio di oltre 108 miliardi di franchi, che consente il versamento di un dividendo nella misura massima stabilita per legge di 15 franchi per azione, nonché l’assegnazione del massimo previsto a Confederazione e cantoni.

Perdita nell’ultimo trimestre
Nei primi nove mesi dell’anno la BNS aveva conseguito un utile di 41,4 miliardi: questo significa che nell’ultimo trimestre ha subito una perdita di oltre 15 miliardi, dovuta probabilmente al rafforzamento del franco e al leggero aumento dei tassi. Tenendo anche conto di questi fattori gli analisti di UBS si aspettavano un avanzo 2021 di 18 miliardi, inferiore quindi a quello che si prospetta. Per avere i dati definitivi bisognerà attendere il 7 marzo, mentre il rapporto di gestione sarà pubblicato il 22 marzo.

Dipende dai mercati finanziari
Gli utili della BNS dipendono fortemente dall’andamento dei mercati finanziari nonché dall’evoluzione dell’oro e dei corsi delle divise. Sono possibili sbalzi molto marcati da un trimestre all’altro: per esempio il 2020 si era chiuso con un avanzo di 21 miliardi malgrado il rosso di 38 miliardi dei primi tre mesi dell’anno, causato della scoppio della crisi del coronavirus. Nel 2019 il risultato era stato positivo per 49 miliardi, mentre nel 2018 era stata inserita a bilancio una perdita di 15 miliardi.

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