Decoder
Tornano gli eventi e parte l’hockey
Lara Sargenti
4 anni fa
Sono di nuovo consentite le manifestazioni con oltre 1’000 persone, questo permette al campionato di hockey di ripartire. Ecco una panoramica

Dopo sette mesi di assenza, da oggi in Svizzera possono di nuovo svolgersi i grandi eventi sportivi, culturali e religiosi con oltre 1’000 persone. Una scadenza che permette l’avvio anche del campionato di hockey su ghiaccio, che scatterà questa sera con il Lugano che ospita lo Zurigo e l’Ambrì di scena a Berna.

La voglia di ripartire è tanta, soprattutto da parte degli attori in gioco che hanno dovuto fare i conti con importanti limitazioni e le conseguenti perdite finanziarie. Si dovrà tuttavia seguire le condizioni anti-coronavirus imposte dalle autorità. Le esigenze da soddisfare per ricevere il via libera da parte dei Cantoni, ai quali di principio spetta la competenza in materia, sono infatti severe. Gli organizzatori dovranno presentare un piano di protezione, sperando poi che la situazione epidemiologica e la capacità di contact tracing permettano il regolare svolgimento della manifestazione. Nel nostro Decoder, ecco una panoramica.

Conferenza sul Contact tracing al Parco Ciani di Lugano © CdT/Gabriele Putzu
Conferenza sul Contact tracing al Parco Ciani di Lugano © CdT/Gabriele Putzu

Le limitazioni scattate a fine febbraio
Lo stop alle manifestazioni con più di 1000 persone è stata la prima misura presa dal Consiglio federale per contenere la pandemia di Covid-19 che a fine febbraio (era il 28) era ancora in una fase embrionale. Inizialmente il divieto scadeva a fine agosto, ma durante l’estate le autorità hanno prolungato di un ulteriore mese a causa del rimbalzo dei contagi. L’ordinanza del Consiglio federale consente ai Cantoni di revocare, a determinate condizioni, un permesso precedentemente accordato. Questo può succedere per esempio se le infezioni dovessero aumentare pericolosamente tra la data in cui è stata rilasciata l’autorizzazione e quella della manifestazione. L’organizzazione non avrà diritto ad alcun rimborso. In Ticino il Consiglio di Stato ha istituito un apposito gruppo di lavoro interdipartimentale per autorizzare e coordinare il controllo dei grandi eventi.

Posti assegnati, mascherine e flussi da gestire
Nella maggior parte dei casi - che si assista a una partita, a un concerto, a uno spettacolo, a un congresso, o a una messa - gli spettatori dovranno restare seduti al loro posto assegnato (eccezioni sono previste per gare di ciclismo e di sci, così come per feste campestri all’aria aperta). I vari piani di protezione possono poi includere precauzioni aggiuntive, come l’obbligo di indossare la mascherina. Le strategie terranno conto anche della gestione dei flussi di persone, in particolare all’entrate e all’uscita, e garantiranno la raccolta dei dati personali, in modo da risalire a chi di dovere in caso di contagi. Senza dimenticare le ormai consuete regole di distanziamento e di igiene.

Hockey: niente trasferte negli stadi, che saranno occupati per i due terzi
Disposizioni ad hoc sono state studiate per l’hockey, il cui campionato riparte proprio oggi, e il calcio, con le due federazioni che hanno elaborato piani che regolano uniformemente la situazione in tutto il Paese. I tifosi dovranno dire addio, almeno per il momento, a spalti e trasferte: alla pista e allo stadio si dovrà infatti rimanere rigorosamente seduti e il tifo ospite non sarà presente. Alla mancanza di trasferte, si aggiunge in negativo il ritardo dell’accordo tra Swisscom e Upc per garantire agli abbonati di entrambi i provider televisivi di godere di sia dell’hockey che del calcio. Solo i due terzi dei seggiolini potranno essere occupati e la mascherina sarà d’obbligo. Chi vorrà mangiare e bere dovrà farlo senza alzarsi dal proprio posto. Sarà inoltre permessa la vendita di bevande alcoliche. Vendita per la quale i club si sono battuti, pur se il governo lascia ai Cantoni un margine di manovra per intervenire qualora il piano di protezione fosse lacunoso. Agli organizzatori spetta inoltre il compito di controllare che gli spettatori non sgarrino: le sanzioni saranno una spada di Damocle sempre in agguato.

Non tutti ripartono
Molti grandi eventi sono pronti dunque a ripartire, ma la lunga lista di limitazioni ha portato a più di un annullamento. Non si terranno ad esempio il festival di musica militare Basel Tattoo, le celebrazioni legate a San Martino e la Coppa Spengler, tradizionale appuntamento hockeystico di fine anno a Davos. Per non parlare poi dei grandi festival musicali o dei carnevali, il cui destino, laddove non già segnato, appare come un gigantesco punto di domanda. In Ticino, per quanto riguarda i bagordi carnascialeschi, saranno consentiti solo manifestazioni in “versione light”, ovvero con la classica risottata, ma senza cortei o città del carnevale. Il WEF di Davos invece, che ogni anno riunisce l’élite politico-economica mondiale nella località grigionese, è stato rinviato nell’estate 2021, a data ancora da definire. Ma l’edizione di quest’anno non si terrà nel suo luogo abituale, hanno fatto sapere gli organizzatori. Tra i candidati ad ospitare l’edizione 2021 del Forum vi sarebbero la città di Lugano e il Bürgenstock, sul Lago dei Quattro Cantoni. I dettagli saranno resi noti non appena sarà possibile garantire la salute e la sicurezza dei partecipanti.

Un’immagine del festival di musica militare Basel Tattoo. Foto Facebook
Un’immagine del festival di musica militare Basel Tattoo. Foto Facebook

La grande incognita dei mercatini di Natale
Una grande incognita rimane per i mercatini di Natale e i vari eventi ad essi legati, come le piazze allestite in inverno e i festeggiamenti per Capodanno. Alcuni mercatini sono già stati annullati, come quello di Zurigo, mentre a Basilea gli organizzatori sono determinati a concretizzare l’evento. Se ne saprà probabilmente di più nel corso delle prossime settimane

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