Ticino
“Vengono create false illusioni”
Immagine CdT
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Redazione
3 anni fa
Il direttore della Clinica Moncucco si dice “perplesso” dalle dichiarazioni fatte ieri da Alain Berset. “Non capisco quale voglia essere il messaggio, si rischia di perdere credibilità”

Malgrado gli appelli alla cautela pronunciati dai medici in Ticino e in altri Cantoni, ieri il consigliere federale Alain Berset ha detto di prevedere l’eliminazione del pass Covid a breve. Inoltre, lo ricordiamo, il Consiglio di Stato ticinese ha deciso di annullare una serie di misure legate ai grandi eventi. I contagi però rimangono molto alti, in Ticino la stabilizzazione ormai è fissata sopra i mille e in Svizzera sopra i 30mila. Numeri che fanno un certo effetto ma che fortunatamente non hanno grosse ripercussioni sugli ospedali anche se, per esempio nel nostro Cantone, oggi sono aumentati i pazienti di cinque unità e quasi ogni giorno si registra almeno un decesso a causa del virus. È quindi il momento di pensare veramente a togliere le misure? Christian Camponovo, direttore della Clinica Moncucco non si è dichiarato in linea con quanto detto da Berset, anzi, in diretta a Ticinonews ha detto di essere “perplesso” per la notizia.

Cosa ne pensa delle dichiarazioni di Berset?
“Siamo tutti d’accordo che quando si potrà andremo a ridurre le misure di contenimento. Penso che andare a farlo oggi con il tasso di positività che in alcuni cantoni supera il 50% sia avventato. Mi lascia un po’ perplesso e non capisco quale voglia essere il messaggio. Mi sembra che vengano creare false illusioni e così si rischia di perdere la credibilità.

Legge anche lei una certa distensione a livello politico rispetto alla gravità della situazione?
Un anno fa, 30mila casi in svizzera avrebbero significato una catastrofe. Oggi sappiamo che la situazione negli ospedali è migliore ma ad ogni modo da tre settimane ci sono comunque più di cento ospedalizzazioni e quotidianamente vengono registrati nuovi decessi. La situazione rimane delicata, potrebbe essere peggiore è vero, ma c’entra poco.

A fine dicembre aveva espresso parole di estrema cautela rispetto a nuove aperture. Cosa ne pensa?
Penso che abbiamo un equilibrio sostanzialmente buono. Rispetto ai grandi eventi sarei stato più prudente, rimangono comunque molti positivi in giro e più li mettiamo in contatto tra loro più il virus continuerà a diffondersi. Per gli ospedali la situazione è gestibile ma bisogna capire quanti morti si vogliono accettare.

È notizia di ieri che all’AI ci sono 1’800 richieste pendenti per Long Covid. Com’è la situazione?
Nel nostro ambulatorio ci sono tante persone e si potrebbe rafforzare la squadra. Questo mi fa dire che è una situazione di una certa importanza, le 1’800 richieste all’AI sono la punta dell’iceberg. Il 20% delle persone hanno comunque avuto sintomi a lungo termine, ma speriamo che con Omicron la cifra sia minore.

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