Ticino
Vaccini e lavoro, risponde l’avvocata
© CdT/Gabriele Putzu
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Daniele Coroneo
4 anni fa
Intervistata da Ticinonews, Nora Jardini Croci Torti risponde alle nostre domande sull’obbligo vaccinale sul posto di lavoro

Ne avevamo dato notizia giovedì sera: l’Ente ospedaliero cantonale, alcune cliniche e case anziani hanno deciso di assumere solo vaccinati. “È una misura che effettivamente si può prendere in alcuni settori delicati, come quello medico. Non può però essere adottata in altri settori”, commenta l’avvocatessa Nora Jardini Croci Torti, intervistata da Ticinonews. “Va sempre ponderato l’interesse pubblico e l’interesse privato del dipendente”. Le abbiamo posto alcune domande sul tema.

In diversi Paesi è stato introdotto l’obbligo vaccinale per i lavoratori del settore sanitario. È una strada percorribile anche da noi?
“Solo limitatamente. Da noi dovrebbero essere i Cantoni a introdurlo, ma solo per il personale a contatto diretto con i pazienti”.

Chi già lavora nel sanitario e non è vaccinato a quali misure è sottoposto?
“Come deciso in settembre, resta l’obbligo del tampone regolare. Inoltre, un’eventuale introduzione dell’obbligo vaccinale non potrebbe giungere dall’oggi al domani. Successivamente, se entro il termine stabilito il lavoratore del sanitario non si sarà vaccinato, potranno essere prese delle misure nei suoi confronti, ma potrà anche essere solo riassegnato ad altre mansioni che non prevedono il contatto con il paziente”.

Oltre all’ambito sanitario, quali altri settori potrebbero oggi pretendere la vaccinazione obbligatoria dei loro lavoratori?
“Fra i professori universitari di diritto, un’opinione diffusa è la giustificazione dell’obbligo laddove personale e clienti non siano sufficientemente protetti in altro modo. È quanto ha fatto per esempio Swiss, che ha introdotto l’obbligo per il personale in quanto gli aerei sono luoghi relativamente a rischio”.

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