Ticino
Unitas, “il Governo intende avviare un’inchiesta?”
Immagine Shutterstock
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Thomas Schürch
3 anni fa
In un’interpellanza inoltrata dalla Lega al Consiglio di Stato viene fatto anche il nome di Manuele Bertoli. “Non poteva non essere al corrente”

Nuovo capitolo nella vicenda Unitas. La deputata in Gran Consiglio Maruska Ortelli ha inoltrato a nome della Lega dei Ticinesi un’interpellanza, cofirmata dai parlamentari Massimiliano Robbiani e Stefano Tonini, nella quale si parla anche del Consigliere di Stato Manuele Bertoli. Bertoli che, in quanto membro del Consiglio di Fondazione Unitas, “non poteva non essere al corrente delle molestie che subivano le utenti dell’Associazione”. Una vicenda, quella di Unitas, che “ha giustamente scatenato un putiferio, decine di articoli e due interrogazioni che ancora attendono una risposta”, si legge nel testo dell’atto parlamentare. A seguito della vicenda, l’11 marzo di quest’anno, “decine di utenti e operatori hanno chiesto le dimissioni dei dirigenti dell’Associazione”.

“Tutti sapevano”
I tre deputati riassumono poi i capitoli della vicenda: “un alto dirigente dell’Unitas ha il vizietto di allungare le mani sulle utenti e sul personale femminile dell’Associazione”. Come spesso capita in queste situazioni “tutti sapevano ma nessuno ha fatto nulla, lasciando agire il molestatore indisturbato per decenni”. Nel 2019 “finalmente il molestatore”, tramite una raccomandata consegnatagli da Mario Vicari e Davide Balbo, rispettivamente presidente e vicepresidente di Unitas, “viene esonerato dalle cariche istituzionali che detiene: membro della Commissione economica, membro del Gruppo Santa Lucia, delegato per le Assemblee della Fsc, membro dei comitati della Cab e della Fidaca”. Da notare che “non è stato allontanato dalla Fondazione Unitas, di cui è tutt’ora presidente e dove, tra gli altri, siede anche Manuele Bertoli”. Bertoli che, in qualità di membro del Consiglio di Fondazione, “è stato informato delle misure prese nei confronti del molestatore” dalla copia della raccomandata sopracitata.

“Bertoli non poteva non sapere”
Il consigliere di Stato in un’intervista a laRegione aveva detto di non essere mai stato informato né di essere a conoscenza diretta di casi di molestie. Ma, secondo un approfondimento apparso sul Mattino della Domenica, “non poteva non essere al corrente delle molestie che subivano le utenti dell’Associazione, anche perché il suo nome era espressamente citato in una lettera destinata ai dirigenti di Unitas, di cui Bertoli faceva parte, nella quale venivano svelati gli abusi che avvenivano tra le mura della struttura per i ciechi”.

Le domande
Alla luce di quanto si legge, viene chiesto cosa intende fare l’Esecutivo “quando un suo membro omette in maniera evidente di essere informato su una vicenda delicata come quella evocata qui”, e se il Consiglio di Stato “non intende avviare un’inchiesta”.

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