
La tecnologia avanza di giorno in giorno, così come le relative truffe. Ultimo, in ordine di tempo, il caso di “scamming” che ha riguardato due volti noti ticinesi: il vicedirettore del Corriere del Ticino Gianni Righinetti e il direttore di TeleTicino e Radio3i Sacha Dalcol. La voce e il viso di quest’ultimo sono stati utilizzati per creare un video fake in cui vengono forniti consigli finanziari, con promesse di guadagno fino a 1’500 franchi al giorno. Niente di reale. A rendere il tutto ancora più assurdo è il fatto che il video in questione sia stato pubblicato sulla pagina Facebook di un'azienda di autonoleggio, la cui ubicazione sarebbe in Messico.
Trivilini: "Difficile distinguere il vero dal falso"
“Siamo arrivati a un livello tale di evoluzione dell'intelligenza artificiale generativa, da un punto di vista della qualità, per cui la generazione di contenuti multimediali - voce, audio, testo - raggiunge standard per cui è difficile distinguere il vero dal falso”, spiega a Ticinonews Alessandro Trivilini, esperto di sicurezza e tecnologie digitali. O meglio, “il verosimile ha superato decisamente l'originale, per cui c'è il rischio di non riuscire a districarsi, se non facendo leva sui rudimenti fondamentali che impariamo sin da piccoli: non accettare le caramelle dagli estranei”.
"Verificare sempre le fonti"
La tecnologia - prosegue Trivilini - “sta andando a velocità davvero sostenuta e queste sono truffe ‘all inclusive’: bisogna immaginare che ci sono piattaforme che consentono gratuitamente di clonare una voce, generare un video, o impostare un numero di telefono amico rispetto a chi voglio chiamare". A livello di suggerimenti, come detto, "si torna ai rudimenti, come quello di verificare sempre le fonti, nonostante il volto o il contesto in questione siano magari conosciuti o si abbia una certa conoscenza di quella persona o dell'evento". Controlli da eseguire soprattutto "prima di cliccare, inviare i soldi o fornire altre informazioni personali sensibili".
Cos'è un deepfake?
Tornando al video 'scamming' di Sacha Dalcol: la persona in questione non era il direttore di Teleticino, bensì un deepfake. Una manipolazione sviluppata grazie all’intelligenza artificiale. Sacha non è il vero Sacha, ma a uno sguardo disattento potrebbe tradire. I deepfake si creano addestrando un algoritmo su centinaia — o migliaia — di immagini del volto di una persona. Il modello impara ogni espressione, ogni movimento delle labbra, e poi li ricompone su un altro video. Ma ci sono segnali per capire se un video è un deepfake. Per esempio: gli occhi che non sbattono nel modo giusto, i riflessi negli occhiali che non corrispondono, oppure un labiale un po’ fuori sync.
