
Giovedì – lo ricordiamo – il Gran Consiglio ginevrino ha accettato la proposta di legge che prevede che i giovani fino a 24 anni possano utilizzare gratuitamente i trasporti pubblici su tutto il territorio cantonale. A partire da metà dicembre gli under 24 che vivono o studiano nel cantone potranno quindi prendere l'autobus, il tram, il Léman Express o le Mouettes genevoises, senza dove mettere mano al portafoglio. Ma a condizione che il reddito sia inferiore a una soglia che deve essere ancora quantificata. Il testo approvato ieri sera prevede anche uno sconto del 50% sugli abbonamenti per i beneficiari di prestazioni AVS o a AI. “L'obiettivo di queste disposizioni è quello di promuovere il trasporto pubblico. Non si tratta solo di una misura ecologica che incoraggia il trasferimento modale, ma è anche una misura sociale che aiuta le famiglie a compensare la perdita di potere d'acquisto". La gratuità per i giovani e le riduzioni per gli anziani costeranno al cantone, per il primo anno, 32 milioni di franchi. Per il Ticino al momento tutto tace. Un’iniziativa che sarebbe vista di buon’occhio? A Ticinonews ne abbiamo parlato con Ismael Camozzi, coordinatore del SISA (sindacato indipendente studenti e apprendisti) e con Enea Rossetti, vicepresidente dei Giovani Liberali Radicali ticinesi.
Camozzi: “Una gratuità rivendicata già da tempo”
“Come sindacato degli studenti e apprendisti rivendiamo la gratuità dei mezzi di trasporto da anni e a questo proposito il Ticino dovrebbe prendere esempio da Ginevra, soprattutto durante la situazione di crisi che stiamo vivendo”, afferma Camozzi. Secondo il coordinatore del SISA, al momento vi è la necessità “di prendere delle misure sociali e urgenti”. Come esempi concreti vengono citati il continuo aumentare del caro di vita e dei premi casse malati. “La gratuità dei mezzi di trasporto è quindi una misura prioritaria in modo da sgravare le famiglie con reddito medio basso, i pensionati e le persone che recepiscono aiuti complementari”. Camozzi ha poi voluto mettere l’accento sui 6 milioni tagliati ai mezzi di trasporto, “che vanno di fatto ad aumentare le tariffe del 10%, e questo è vergognoso e inaccessibile per la maggior parte della popolazione. Queste cifre sono esorbitanti per le tasche degli studenti, apprendisti e famiglie”. Per il coordinatore del SISA andrebbe inoltre garantito “un servizio più capillare che possa far fronte ad un probabile aumento dell'utenza, incrementando le corse durante gli orari di punta e nelle valli”.
Rossetti: “Una soluzione che favorisce solo una parte dei giovani”
Rossetti, dal canto suo, è invece critico sul rendere i trasporti pubblici gratuiti per i giovani. “La questione va sicuramente a favore di alcuni giovani, ma non tutti quanti. Quindi in questo caso non si tratta di essere critici su un'iniziativa per i giovani, bensì si mette in discussione la soluzione che favorisce solo una parte di questi giovani, che riescono effettivamente a beneficiarne”. Un guadagno che va tuttavia – sempre secondo il vicepresidente dei Giovani Liberali Radicali – a discapito di una “maggioranza di popolazione che si vede costretta a dover finanziare questa soluzione”. Tra questi “c’è anche una fetta di quei giovani che non riescono, per vari motivi, a beneficiare di questa prestazione”.
Camozzi: "Vanno tassati i grandi patrimoni"
L'aspetto del finanziamento è un elemento importante da tenere in considerazione. Si sa che le finanze del nostro Cantone non stanno passando un periodo florido, non è forse il momento sbagliato per avanzare una richiesta simile? Non per Camozzi, secondo cui “se il Canton Ticino vuole essere lungimirante occupandosi della precarietà delle famiglie rendendo attrattivo il cantone stesso per i giovani, limitando di conseguenza anche la fuga dei cervelli. Perciò bisogna rendere gratuiti i mezzi pubblici”. Per quanto riguarda la questione principale, quindi il finanziamento stesso dell’iniziativa, “andrebbero tassati quei grandi patrimoni e andrebbe richiesto un contributo alle aziende con tanti dipendenti per il sovvenzionamento. O per lo meno una calmierazione dei prezzi del trasporto pubblico”. Per il coordinatore del SISA, vanno quindi “sfatati quei miti che dipingono i mezzi di trasporto come un modello inaccessibile, e andrebbero presi di conseguenza come esempio realtà quali Ginevra, Malta, Lussemburgo, e Parigi, che sono riusciti ad implementare la gratuità dei servizi pubblici per i giovani”. Oltre ad aiutare economicamente i giovani, la gratuità del trasporto pubblico riguarda anche una “questione ambientale: il trasporto privato inquina molto di più e produce grandi problemi nel nostro cantone, tra cui l'inquinamento sonoro, ma anche dell'aria e il traffico. Affinché si possano limitare le conseguenze del cambiamento climatico occorre ragionare su nuovi modelli di produzione e di consumo. In questo senso, il trasporto pubblico gratuito è uno dei tasselli fondamentali di questa strategia. E non riconoscerlo significa rinunciare ad affrontare alla radice il problema dell'inquinamento nel nostro Cantone”.
Rossetti: “Ci sono delle alternative”
I Giovani Liberali Radicali hanno però delle soluzioni alternative da proporre. “Chiaramente anche per noi i trasporti pubblici sono una questione molto importante, tanto che proprio come ufficio presidenziale abbiamo un gruppo di lavoro che si occupa proprio di questi temi e recentemente abbiamo sottoposto alle FFS di valutare la possibilità di rendere accessibile agli over 25 - quindi a chi supera l'età di 25 anni - la possibilità di beneficiare dei prezzi dei giovani e non di subentrare già nella categoria adulti, che è indubbiamente più costosa”. Una proposta che per Rossetti andrebbe a semplificare e ridurre l’onere “a tutti quegli studenti – in particolare ticinesi – che studiano oltralpe e per una questione di età si trovano a pagare molto di più, quando in realtà le loro condizioni finanziarie non sono migliorate perché ancora studenti”. Una proposta dunque è stata fatta anche da chi è più critico.
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