
Oggi è finalmente arrivato quel giorno che da bambini attendevamo tutti con ansia: la chiusura delle scuole. Un momento di gioia e di festa che proietta la mente dei bambini già in vacanza, che sia mare o montagna poco importa. Ciò che conta è che fino a settembre zaini, mappette e astucci resteranno fissi a casa. L’arrivo della bella stagione sancisce tuttavia anche la fine di un’epoca, come quella del direttore delle scuole elementari di Ascona Giorgio Gilardi, giunto oggi al suo ultimo giorno di scuola prima della pensione.
“Sarebbe bello tornare a chiamarli maestri, non insegnanti”
“Oggi è un giorno veramente speciale e commovente, perché rappresenta sì l’ultimo giorno di scuola per i ragazzi, ma per me è l’ultimo giorno di una carriera cominciata 44 anni fa”. Gilardi si è infatti mostrato commosso, ma non ha nascosto che in questi decenni la scuola è cambiata parecchio. “Quello che posso dire scorrendo questi 44 anni di storia è che ci si è semplicemente adattati, ma forse ora è il momento di riflettere più in grande, perché adattarsi e basta equivale a mettere dei cerotti, ma non si vanno a risolvere i problemi grossi della scuola”. Fra questi Gilardi cita la serenità, non solo nelle aule, ma anche nei docenti “che dovrebbero tornare a essere un po’ come quei maestri di bottega. Sarebbe infatti bello tornare a chiamarli in questo modo, e non più docenti o insegnanti”.
Prima docente, poi direttore
Rimettere quindi al centro il ruolo del maestro; un ruolo che Giorgio Gilardi ha vissuto nei suoi primi anni di esperienza. La lunga carriera da docente prima e da direttore poi gli ha permesso di conoscere tanti allievi, alcuni dei quali, a distanza di anni, nutrono ancora bei pensieri. “Settimana scorsa abbiamo fatto la festa di istituto e si sono presentati i miei primi allievi, ora 53enni, con i loro quaderni e per me è stato un motivo di soddisfazione, piacere e gratitudine”. Nonostante siano passati oltre quattro decenni “certi ricordi legati alla scuola sono rimasti”. Ricordi che hanno segnato una vita fatta di relazioni umane. “Il nostro è un mestiere bellissimo, io mi ritengo una persona felice perché la scuola si basa sulle relazioni, sull’empatia e sulla passione. Quello che mi mancherà dai miei allievi è anche il fatto che ormai mi salutano per nome, così come faccio io con loro”.
Diamo inizio all’estate
E a essere commossi c’erano anche gli allievi, tristi per la partenza del loro direttore. Il prossimo anno scolastico avrà inizio il 28 agosto e la curiosità della nuova annata sui banchi di scuola spingerà i bambini a rincontrare i proprio compagni con la pelle un po’ più abbronzata e forse con qualche centimetro in più di altezza. Ma per ora godiamoci l’estate e la meritata pensione. “Io auguro a tutti di poter vivere questi momenti perché sono indescrivibili: anche se da un lato c’è il fattore tristezza perché lasci quella che ormai è diventata un po’ la tua famiglia, dall’altro però c’è quella gioia di dire che se provo emozioni è perché probabilmente qualcosa fra me e la scuola c’è stato”, ha concluso Gilardi.