Ticino
Stop agli incentivi minergie, Fasciana: "Dobbiamo usare al meglio i fondi a disposizione"
Redazione
8 ore fa
Il capo ufficio del clima e della decarbonizzazione illustra le motivazioni che hanno portato il Consiglio di Stato a prendere questa decisione. "Dobbiamo investire sugli edifici esistenti e non incentivarne di nuovi".

L’elenco degli incentivi cantonali contiene diverse opzioni. Da domani, però, quelli per i nuovi edifici con standard minergie non esisteranno più. Uno stop approvato soltanto qualche giorno fa dal Governo e dettato da motivi economici, come spiega a Ticinonews il capo ufficio del clima e della decarbonizzazione, Michele Fasciana. “Abbiamo fatto una prima analisi di quest’anno, da quando sono ricominciati gli incentivi per dare continuità a quelli esauriti l’anno scorso, e abbiamo visto che era necessario porre dei correttivi per riuscire a portare avanti i sostegni nel corso degli anni, fino alla data in cui li vogliamo utilizzare, 2030 e anche oltre”, afferma Fasciana.

"Non incentivare nuovi edifici"

In altre parole, i fondi si sono già in parte erosi. E visto che a Berna i partiti chiedono di risparmiare, con il Programma edifici già alle prese con i prospettati minori introiti dalla tassa sul CO2, il Dipartimento del territorio ha rivisto le sue priorità. “Il nostro obiettivo è quello di eliminare l'utilizzo di combustibili fossili e migliorare tutto il parco edifici esistenti. È su questo che bisogna lavorare”, sottolinea Fasciana. “Non si tratta di essere contro il minergie, ma di non incentivare i nuovi edifici”.

Mobiglia: "Una scelta infelice"

Una decisione improvvisa che ha fatto saltare dalla sedia ben più di un parlamentare. Chi, insomma, il credito complessivo da 127 milioni lo aveva approvato e ora pretende chiarimenti dal Governo attraverso un’interpellanza. Ma anche un dietrofront, con una mozione interpartitica presentata dal verde liberale Massimo Mobiglia. "Mi sembra una scelta molto a corto termine", rileva Mobiglia. "Forse il Consiglio di Stato si dimentica che architetti e ingegneri per poter costruire un edificio hanno dei tempi più lunghi". Dal momento in cui un proprietario decide di fare il minergie, "l’architetto effettua degli approfondimenti e mette a preventivo gli incentivi. Ma è un processo che dura mesi". In molti, a detta di Mobiglia e cofirmatari, non potendo pagare di tasca propria, a questo punto rinunceranno. "La decisione di tagliare dei capitoli grossi è veramente una scelta infelice, anche strategicamente". Fasciana replica che i nuovi edifici hanno già standard energetici elevati: "Abbiamo anche modificato la legge cantonale sull’energia e il relativo regolamento per far sì che i nuovi edifici siano energeticamente molto più validi rispetto al passato. Ripeto, dobbiamo preservare i fondi che abbiamo a disposizione e usarli al meglio, e ciò significa investirli sugli edifici esistenti", termina il capo ufficio del clima e della decarbonizzazione.

Risposte in Gran Consiglio

Il risanamento è un capitolo importante, "ma lo sono anche le nuove costruzioni. Se la famiglia Bernasconi perde l’incentivo, avrà dei problemi e magari non certificherà più il minergie, mentre se una grande banca deve rinunciare al sostegno, è meno grave. Per quale motivo non porre un tetto massimo, possibilità che era stata discussa anche durante i lavori commissionali e già esistente in altri cantoni?", domanda Mobiglia. Tutti quesiti a cui verrà data risposta in Gran Consiglio.

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