
"Le preoccupazioni ci sono e le possiamo comprendere, ma stiamo cercando di portare FFS Cargo alla salvezza". Roberta Cattaneo, direttrice di FFS Regione Sud, spiega così ai nostri microfoni la riorganizzazione dell'ex regia federale che, ricordiamo, comporta la chiusura di otto terminal, tra cui Cadenazzo e Lugano, e il taglio di 54 posti di lavoro, di cui 40 in Ticino. Un tema al centro dell'incontro odierno avuto dai deputati della Commissione economia e lavoro del Gran Consiglio, che hanno incontrato sia la direzione dell'ex regia federale, sia il Comitato "No allo smantellamento di FFS Cargo". Quella che si sta prospettando, ribatte Matteo Pronzini, membro del Comitato, "è una ritirata dal Ticino di FFS Cargo. Senza dimenticare l'aumento del traffico che verrà trasferito dalla ferrovia alla strada". Inoltre, aggiunge Pronzini, "le FFS non stanno cercando delle soluzioni, come annunciato, e ce lo hanno confermato nelle ultime ore le persone interessate dalla ristrutturazione".
Nessuna certezza sul deposito di Chiasso
La ristrutturazione di FFS Cargo potrebbe anche toccare il deposito di Chiasso, anche se "una decisione definitiva non è ancora stata presa", aveva spiegato l'azienda. "Prima di avere una certezza su questo aspetto", aggiunge Cattaneo, "bisogna chiudere tutti i contratti con i clienti più importanti, che fanno il 70-80% del volume del traffico. Da quel momento si deve lavorare su quella che è la rete ferroviaria. Al momento attuale non possiamo uscire con decisioni che non sono ancora state prese".