LUGANO
Sicurezza in pensilina, timori dal quartiere: "Bisogna presidiare la zona con degli agenti, nei momenti più delicati"
©Chiara Zocchetti
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Redazione
7 giorni fa
La Capodicastero Sicurezza Karin Valenzano Rossi: "Un presidio c'è, e si può valutare di estenderlo, ma da solo non basta".

La questione relativa alla sicurezza a Lugano centro, in particolare nella zona della Pensilina, continua a far discutere. Ieri la polizia cantonale ha annunciato l'arresto di un quarto minorenne per quanto riguarda il caso del pestaggio avvenuto il Primo d'agosto. Un episodio violento che ha riacceso i riflettori su una situazione problematica e di degrado che è in realtà presente da anni in Pensilina. Lo conferma chi ci vive, tra cui Enrico Carpani, Presidente della Commissione di quartiere Lugano Centro: "Questo è il classico tema sul quale nessuno vorrebbe dire l’avevamo detto o - peggio ancora – avevamo ragione. Il problema della sicurezza in questa zona è noto, è stato denunciato, ma purtroppo non è stato risolto e forse neppure affrontato nel modo più efficiente”.

La richiesta: un presidio nei momenti più delicati

L’auspicio di molti abitanti del centro riguarda il presidio della zona, da parte di agenti di polizia, le sere più calde della settimana, ovvero giovedì, venerdì e sabato. "Bisogna presidiare, non pattugliare. Secondo me e molti cittadini la polizia dovrebbe essere sul posto e avere un contatto visivo sulla situazione. Non credo sia complicato mettere due agenti, uno per lato. Succede una rissa? Nessuno deve chiamare la polizia, ma – almeno per un primo intervento – è già presente sul posto”, afferma il presidente. C’è però chi ha già detto che mettendo degli agenti di polizia in pensilina, il problema potrebbe solo spostarsi altrove. Una giustificazione definita quasi infantile da Carpani: "È chiaro, potrebbe succedere, ma cominciamo a bonificare questa zona. Se poi si dovesse spostare il problema, il ruolo della polizia sarà di seguirlo. Non possiamo permetterci di avere una delinquenza o disagio à la carte, in cui il fattaccio può succedere qui, ma non là. Il nostro compito è di essere presenti e reattivi, ed è quindi importante essere sul posto, anche per fare una vera deterrenza, più efficace di quella svolta dai pattugliamenti".

Disagio da approfondire, ma per ora: sicurezza

Mentre si continua a discutere su come agire, si riflette anche sull’origine di un crescente disagio giovanile. Aspetti che però, secondo Carpani, dovrebbero avanzare su due binari separati. "Ci sono chiaramente ragioni molto più profonde a livello sociologico", conclude Carpani, "ed è giusto e importante studiarle e capirle, ma non è il compito che la cittadinanza chiede alla polizia. La polizia deve proteggerci, presidiare e pattugliare il territorio. È di questo che stiamo parlando, spostare il discorso sulle cause o le origini può anche essere un modo per evitare di affrontarlo”. 

Karin Valenzano Rossi: "Un presidio, da solo, non basta"

"C'è già un presidio accresciuto da parte di polizia comunale e cantonale nel quadrilatero esteso della zona, dal giovedì alla domenica nei momenti di movida, e stiamo verificando se va maggiormente esteso" ci ha detto, da noi contattata, la capodicastero Sicurezza e Spazi Urbani Karin Valenzano Rossi. "Comunque un presidio da solo non basta, il tema è più ampio. È un lavoro che va fatto insieme, con sinergia, tra tutti gli attori del settore coinvolti, penso a esercenti, locali notturni, proprietari e commercianti. Abbiamo fatto un incontro proprio recentemente - ancor prima dell'ultimo episodio, raccogliendo le preoccupazioni di alcuni commercianti - per capire come coordinare le proprie possibilità di misure d'intervento ed evitare episodi incresciosi o di violenza, In particolare quando finiranno gli eventi estivi come Lugano Marittima e ci si sposterà di nuovo verso il centro". Non solo, una grossa preoccupazione è che la polizia si trova spesso confrontata con gli stessi soggetti. "C'è da chiedersi perché", conclude Valenzano Rossi, "qualcosa nel sistema non funziona, verosimilmente le sanzioni non fanno da deterrente per le volte successive. Ancor più preoccupante è che questi saranno gli adulti del futuro. Un tema sociale, davvero allarmante".