
“La passione per la libertà è più forte di ogni autorità”. Recita questo il volantino del SOA Molino per la giornata di oggi. Un anno fa, infatti, veniva demolito l’Ex Macello di Lugano e gli autogestiti hanno deciso di tornare a manifestare tra le vie di Lugano. Un centinaio, secondo quanto riporta chi è sul posto. Questa volta però si sono riuniti in sella a bicilette e altri mezzi a rotelle. La “Critical Mass” è partita attorno alle 15 dal Cimitero di Lugano e terminerà nel prato dietro l’ex Macello con un dj set Dub, una cena vegan e altra musica con il Trash Party dalle 21. Tutto il ricavato sarà devoluto al collettivo Antirep.
Da quella notte un nuovo capitolo
Il SOA poco prima della manifestazione ha inoltrato una nota stampa in cui ripercorre l’ultimo anno. La demolizione è “un’azione di chiaro stampo militare dal sapore della vendetta punitiva, architettata e messa in pratica nei migliori dei modi”, si legge. Ma da quella notte, sottolineano, ha preso il via “un nuovo capitolo: un’esperienza collettiva di lotta dal basso vagante per le strade, piazze e parchi, scaturita da una chiara volontà di rispondere in modo determinato alla città di Lugano, una delle più a destra d’Europa”.
“Mancano spazi di libertà”
A Lugano – si legge sempre nella nota – “mancano spazi di socialità, solidarietà e di aggregazione”. Insomma, “spazi dove si possa vivere delle relazioni dove assaggiare tracce di libertà con la solidarietà, l’empatia, la mescolanza, l’autodeterminazione, la vicinanza, le relazioni e l’amore per la libertà.” In Città “controllo e sicurezza costituiscono un potente binomio, città con le sue campagne buoniste contro i rumori molesti e per una supposta tolleranza mai così fuori luogo e ipocrita, città ipersecurizzata con la presenza ovunque di polizia e sorveglianza, controllata da 4’800 telecamere e dove l’unica soluzione per farne parte sembrerebbe essere quella di dover portare nel petto un cuore a forma di portamonete, come assemblea antiautoritaria e come SOA il Molino, abbiamo voluto continuare a portare la nostra idea e la nostra tensione rispetto a quella che pensiamo e crediamo sia una delle poche strade possibili”. “Né Matrix ne speculazione fermeranno l’autogestione. 1-10-100-1000 spazi autogestiti Con rabbia e con amore, SOA il Molino”, conclude il comunicato”.
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