Preventivo, tassa di collegamento, riforma della giustizia. Sono questi i temi che infuocheranno la politica ticinese nell’autunno 2024. Iniziamo dal preventivo 2025: anche quest’anno Gran Consiglio e Consiglio di Stato dovranno raccogliere diversi milioni per far quadrare i conti. Le proposte che il Governo ha anticipato alla Commissione della gestione riguardano principalmente un ritocco delle costanti di calcolo dei sussidi cassa malati (in sostanza un taglio); la conferma dei tagli agli istituti per invalidi iniziati lo scorso anno; il rincaro per i dipendenti pubblici, che probabilmente non verrà concesso per intero.
Vi è anche una novità, chiamata progressione a freddo. In sintesi, in un periodo di inflazione gli stipendi vengono adeguati tramite un rincaro. Non si tratta di un vero aumento, ma permette di mantenere invariato il reddito effettivo, dato che la vita costa di più. Anche le aliquote d’imposta e le deduzioni a quel punto vengono ritoccate, in modo che più stipendio si trasformi in più tasse da pagare. Questa volta il Governo vorrebbe farlo solo parzialmente. E, di fatto, per alcuni questo è un aumento di imposta occulto.
Tassa di collegamento e giustizia
Andando avanti, la seconda sfida che i deputati si troveranno ad affrontare riguarda la tassa di collegamento. Ad oggi la discussione non sembra più tra favorevoli e contrari, bensì tra chi vorrebbe che ad abrogarla fosse il Gran Consiglio e tra chi preferirebbe che la scelta toccasse al popolo. Da ultimo, vi è tutto il capitolo della giustizia, al centro da mesi di feroci polemiche e accuse incrociate. Ebbene, nel corso dell’estate la Sottocommissione giustizia e diritti ha lavorato a una sorta di mini riforma e tra due settimane presenterà le proposte al plenum del Gran Consiglio. Proposte che spaziano dalla necessità di adottare un codice etico e arrivano fino all’autonomia finanziaria, passando per la nomina dei magistrati e per il carico di lavoro nel ministero pubblico.