Ticino
“Serviva un’azione forte”
Daniele Coroneo
3 anni fa
La predazione di una ventina di ovini di un gregge della Val Rovana è stata decisamente troppo per gli allevatori che questo pomeriggio hanno manifestato a Bellinzona. Germano Mattei: “La Convenzione di Berna non è più attuale”

“Quando ho visto lo scempio che si presentava davanti ai miei occhi, mi sono detto che era giunto il momento di un’azione forte”. È con queste parole che Germano Mattei, intervenuto in diretta a Ticinonews, giustifica la macabra protesta che ha animato Piazza Governo a Bellinzona questo pomeriggio, quando le carcasse di pecore e agnelli vittime di un presunto attacco di lupo sono state depositate davanti all’ingresso di Palazzo delle Orsoline. “Già da un po’ stavamo valutando un’azione dimostrativa e la predazione di oggi a Cerentino, con una ventina di capi uccisi, è stata davvero la goccia che ha fatto traboccare il vaso”.

Una convenzione europea datata
Sebbene la dimostrazione si sia svolta davanti al luogo simbolo della politica cantonale, i manifestanti speravano di suscitare una reazione “anche a Berna, che ha in balìa il governo ticinese”. Quest’ultimo comunque, secondo Mattei, non è esente da rimproveri: “Dovrebbe sicuramente fare di più e dire chiaramente alla Confederazione, come fatto da Grigioni e Vallese, che continuare così non è più possibile”. A essere nel mirino di Mattei è la Convenzione di Berna, firmata dalla Confederazione e dagli altri Stati membri del Consiglio d’Europa con lo scopo di “assicurare la conservazione della flora e della fauna selvatiche e dei loro biotopi” dove è necessaria “la cooperazione di più Stati”. “La Convenzione è stata firmata nel 1979, ma oggi non è più attuale”, commenta Mattei, riferendosi all’aumento della presenza del lupo sul nostro territorio. “Occorre modificarla”.

Tema urbano
L’azione di oggi puntava a ottenere forte visibilità. Su questo punto, l’operazione è sicuramente riuscita. “Vogliamo anche interrogare l’opinione pubblica”, giustifica il co-presidente dell’Associazione protezione territorio dai grandi predatori. “L’investimento di uno o più lupi a Taverne e la possibile comparsa di questo animale a Novazzano mostra che quella del lupo è una questione che non tocca più solamente le valli più remote”.

Al soldo degli ambientalisti
Per l’ex granconsigliere di Montagna Viva, limitare la gestione del lupo e dei predatori al solo ricorso alle uccisioni non è una soluzione ottimale, ma sulla spesso evocata coesistenza fra uomo e lupo, Mattei è categorico: “La convivenza non è possibile! Chi afferma questo deve per forza essere pagato dal Wwf, da ProNatura o da un’altra associazione ambientalista. Chi lavora nel settore sa che proteggersi è importante con recinzioni e cani da guardiania, ma questo non basta”.

Le voci dei manifestanti e del cancelliere dello Stato

L’intervento di Germano Mattei a Ticinonews

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