Ticino
Scatta l'allerta canicola di livello 3, attesi fino a 34 gradi di giorno e almeno 23 di notte
©Chiara Zocchetti
©Chiara Zocchetti
Redazione
un anno fa
L'allerta è valida fino a giovedì. Gargantini (Unia): "Ci vorrebbe un intervento molto più deciso con una legislazione più dura in materia di proibizione del lavoro all'aria aperta e sotto il sole in queste condizioni".

Alle 12 di domenica è scattata l'allerta canicola di grado 3. È valida, ricordiamo, fino alle 20 di giovedì primo agosto per tutto il territorio cantonale al di sotto dei 600 metri di quota. "Abbiamo emesso questa allerta", ha spiegato venerdì a Ticinonews Stefano Zanini di MeteoSvizzera, "perché le temperature guadagneranno 2 gradi nella media giornaliera, quindi verranno superate in modo diffuso e netto le soglie di allerta canicola". Le temperature massime previste potranno toccare i 34 gradi di giorno, mentre le minime di notte sono comprese tra i 19 e i 23 gradi.

Le autorità hanno esteso anche alla regione del Lemano, oltre che al Ticino, alla Mesolcina e al Vallese centrale, l'allerta canicola per la settimana prossima, valida fino a giovedì.

Come comportarsi

Le possibili conseguenze di questa ondata di caldo riguardano "problemi circolatori e malessere fisico", si legge sul portale di MeteoSvizzera. Per questo il consiglio "è di assumere liquidi a sufficienza (almeno 1,5 litri al giorno), possibilmente non zuccherati. Proteggersi dalla radiazione solare diretta (stare in luoghi ombreggiati, fare uso di un abbigliamento adatto, un copricapo, occhiali da sole e creme solari, ecc.). Arieggiare gli edifici, in particolare di notte e al mattino presto. Evitare gli sforzi fisici o compensare la perdita di sale durante o dopo un'attività sportiva. Non lasciare persone o animali all'interno dell'auto".

Unia ai lavoratori: "Fate attenzione"

L'allerta canicola di grado 3 comporta, come spiegato ieri a Ticinonews da Giangiorgio Gargantini, segretario regionale Unia Ticino, la chiusura dell'attività nel settore delle pavimentazioni stradali e per i pittori, ma non per l'edilizia, per la quale il Contratto collettivo di lavoro (Ccl) prevede lo stop dei lavori a partire da un'allerta di livello 4". Per tutti gli altri lavoratori, invece, "valgono soltanto le indicazioni prodotte dalle autorità cantonali, che sono appunto soltanto delle indicazioni non vincolanti, come proteggersi in modo sufficiente dal sole, arieggiare gli edifici, evitare sforzi fisici, bere molta acqua. Pensare che nel contempo si possa lavorare all'esterno sotto il sole è estremamente pericoloso ed è preoccupante. Ci vorrebbe un intervento molto più deciso con una legislazione più dura in materia di proibizione del lavoro all'aria aperta sotto il sole in queste condizioni". Da qui l'appello ai lavoratori di "fare attenzione e cercare di diminuire al massimo le attività lavorative o di svolgerle soltanto in sicurezza".

In ogni caso, ha concluso Gargantini, "la prima responsabilità resta quella del padrone che deve implementare queste misure. L'autorità cantonale o le istituzioni incaricate dai controlli devono in seguito intervenire facendo dei controllo. È necessario che la ricerca del profitto e del guadagno non venga messa, in particolare in queste giornate estremamente difficili, prima della sicurezza del lavoro".