
Non sembrano calmarsi le acque della piscina di Carona. La decisione del Consiglio di Stato che dava il via libera al glamping del Tcs è infatti stata formalmente impugnata da una quindicina di abitanti rappresentanti dall'avvocato Piero Colombo davanti al Tribunale amministrativo cantonale (TRAM), come scrive il Corriere del Ticino. "Si sta abusando di uno strumento democratico con lo scopo di congelare tutto per anni", afferma il vicesindaco Roberto Badaracco sulle pagine del quotidiano. E a questo si aggiunge il fatto che "metà degli abitanti del gruppo che ha fatto ricorso non abita neanche a Carone. È paradossale e sembra proprio una questione ideologica", aggiunge.
"È una richiesta legittima"
Pronta la replica di Nicola Morellato, coordinatore del Comitato Parco Piscina Carona. "Badaracco non dovrebbe permettersi di mettere in discussione uno strumento democratico che chiede semplicemente di verificare se il progetto proposto dal Municipio sia conforme alla legge. Forse lo fa perché ha paura di essere smentito dal TRAM". Inoltre, aggiunge, "nell'iter pianificatorio emerge con estrema chiarezza che si sarebbe dovuto fare i conti con possibili ricorsi e quindi con tempistiche piuttosto lunghe. Questo modo di comunicare è strumentale e fuorviante".
