
Sono spazi pensati per un’altra epoca quelli dell’Ospedale Civico di Lugano e così non può più funzionare. Ora però il conto alla rovescia è cominciato: con la licenza edilizia in mano, parte un cantiere che nei prossimi anni cambierà tutto. Quasi mezzo secolo dopo la sua inaugurazione, infatti, è tempo di rinascere. “Vuole essere un progetto che considera la struttura nella sua interezza, altri progetti lasciavano invece indietro alcune parti, come il rinnovo della torre”, ci ha spiegato il direttore Emanuele Dati. “Noi stiamo presentando un progetto che è molto efficiente da un punto di vista anche dei costi. Inoltre, considera il rinnovo di tutta la struttura e, per motivi legati all’esecuzione del cantiere, dobbiamo considerare quello che sono gli spazi disponibili in tutti gli ospedali”. Dati ha poi precisato che si coglie anche l’occasione per specializzare le strutture e le sedi ospedaliere, “dove il Civico prende una valenza molto più orientata alla degenza, l'Ospedale Italiano si concentra sulla parte ambulatoriale, mentre il cardiocentro vedrà un rinforzo della parte specialistica”.
I primi passi già in corso
Il primo passo è già in corso, ovvero il rinnovo dell’autosilo, con un nuovo collegamento pedonale verso l’ospedale. E ora si guarda avanti: entro fine estate partirà la selezione del team di progettisti che realizzerà l’opera. “Visibili per pazienti e familiari saranno quelli contenuti nella torre dal punto di vista alberghiero, dove ammoderniamo la parte della degenza”. Molto visibile sarà anche la parte ambulatoriale, dove si andrà a creare uno spazio aggiuntivo. “Togliamo quindi i contenuti ambulatoriali dalla torre per portarli al pian terreno, perché sono quelli che creano traffico anche negli ascensori. In questo modo i tempi di attesa diminuiscono. Si ritorna quindi al concetto originale della struttura, dove la torre è legata alla degenza, mentre la piastra per il settore ambulatoriale”. Importante sarà anche il Pronto Soccorso, perché sarà più grande e dove verranno meglio separati i flussi.
Più sale operatorie
Verrà inoltre aumentato il numero delle sale operatorie così come i posti in terapia intensiva, le camere come le conosciamo oggi, – decisamente datate – verranno modernizzate e climatizzate, anche il reparto maternità verrà ripensato in base alle nuove esigenze. “Si tratta di un trend avere dei parti meno ospedalizzati, quindi più familiari con un lato anche alberghiero”, prosegue Dati. Le camere offriranno quindi la possibilità di ospitare non solo la paziente con la prole, ma anche i familiari. “Stiamo rivedendo tutto il layout strutturale del reparto, anche per creare camere più ampie. Non saranno tutte così, perché non tutti vogliono questa cosa, ma noi la offriremo per gli interessati. Ci saranno inoltre delle nuove sale parto vicine al reparto maternità, oggi su un altro piano. Quindi si verrà a creare un nuovo ambiente”.
Flussi medico-paziente
Grandi cambiamenti a partire dal basso in cui si concentrerà l’ambulatoriale, mentre la torre sarà dedicata alla degenza e al laboratorio che salirà al 14° piano, collegato da un sistema di posta pneumatica. Il tutto per migliorare i flussi tra medici e pazienti ed essere al passo con la medicina moderna. “Questo grosso progetto, siccome è pensato su tutte le sedi qui a Lugano - quindi Civico, Italiano e Cardiocentro - permette di riorganizzare, di ottimizzare, di rendere efficiente, ma soprattutto di migliorare a ulteriormente e di essere veramente una medicina moderna in tutti gli effetti”. Il costo stimato dell’opera è di 200 milioni per un cantiere che entrerà nel vivo a fine 2026 e che dovrebbe durare una decina di anni.