Giudiziaria
Quella pistola? La punta di un iceberg di reati
©Chiara Zocchetti
©Chiara Zocchetti
Robert Krcmar
4 ore fa
Nel secondo giorno di processo fari puntati sul 33enne che fornì l’arma all’autore del delitto di Aurigeno.

È iniziato con un altro protagonista il secondo giorno del processo relativo al delitto di Aurigeno. Il giorno delle arringhe. La prima, del procuratore pubblico Pablo Fäh, si è infatti diretta a uno degli imputati “secondari”, il 33enne nato in Kosovo ma con cittadinanza svizzera che fornì l’arma all’autore del delitto tramite la terza imputata. Oltre all’infrazione alla legge sulle armi e alla complicità in assassinio, nell’atto d’accusa sono elencati una sfilza di altri reati (una ventina), tra cui quello di truffa, minaccia ripetuta, due tentati furti a un bancomat della Migros di Sant’Antonino nel 2019, ma anche corruzione, falsità in certificati, appropriazione indebita, ottenimento illecito di prestazioni sociali per 30mila franchi e altri ancora, spesso in complicità. 

"Non può essere sempre un caso"

Insomma, oltre all’aver mentito e truffato più persone per ottenere dei benefici per sé e per altri, è accusato anche di aver aiutato e ospitato persone che venivano in Ticino a commettere reati, ad esempio fornendo loro veicoli o cellulari. Tuttavia, si è detto sempre estraneo quando gli autori sono stati beccati. “Non può essere sempre un caso”, ha commentato il pp, citando che veniva spesso trovato sul luogo - e se non lui, il suo DNA - ed era sempre in qualche modo collegato agli autori dei reati. La sua colpa è stata definita grave dal procuratore, che ha ribadito come ha continuato a delinquere su un lungo periodo nonostante l’apertura di procedimenti, e ignorando le conseguenze per sé e per altri. Inoltre, ha detto, la sua collaborazione è estremamente scarsa. Si tratta peraltro dell’uomo che era stato coinvolto nel caso dei permessi falsi scoppiato nel 2017 e che ha coinvolto anche un ex funzionario dell’ufficio migrazione. L’uomo è stato in carcere più volte dal 2017 al 2023, passandoci quasi 8 mesi, e in occasione della sentenza di questo processo si trova in esecuzione anticipata della pena da fine 2023. La richiesta di pena dovrebbe arrivare nel pomeriggio.