Ticino
Quarantene di massa, continuano le difficoltà
© CdT/ Chiara Zocchetti
© CdT/ Chiara Zocchetti
Daniele Coroneo
3 anni fa
Ciononostante, ridurre ancora la durata delle quarantene rischia di essere controproducente. Pedevilla: “Portare un focolaio in azienda è peggio”. Indizi sull’evoluzione della pandemia solo mercoledì

“Anche la ristorazione inizia a subire le quarantene di massa: molti addetti sono infatti a casa confinati. Conosco realtà che hanno dovuto chiudere per mancanza di personale”. Lo denuncia il presidente di GastroTicino Massimo Suter. I numeri sorprendenti di quarantene e isolamenti in Ticino non possono che avere un impatto anche su uno dei settori, quello della ristorazione, che sinora più ha lamentato le conseguenze del coronavirus. Per evitare di fermare completamente le attività economiche e sociali, il Ticino ha deciso di ridurre la durata delle quarantene da dieci a sette giorni, oltre a rivedere i propri criteri per stabilire a chi intimare la quarantena. Per Massimo Suter, però, si può fare di più: “Credo che l’unica soluzione percorribile sia ridurre ulteriormente i giorni di quarantena, passando dagli attuali sette a cinque, se non a tre”.

Focolaio in azienda è peggiore
La proposta del ristoratore non convince però il capo Sezione del militare e della protezione della popolazione, Ryan Pedevilla, che intervenuto in diretta a Ticinonews risponde indirettamente a Suter: “Non è riducendo i giorni che si risolve il problema”, afferma. Riducendo ulteriormente la durata delle quarantene aumenta il rischio che una persona ancora positiva si muova nella società, il che risulterebbe controproducente per la stessa economia: “Portare un focolaio in un’azienda la blocca del tutto”, spiega il funzionario cantonale.

Servizi essenziali non esenti dal problema
L’alto numero di quarantene e di contagi resta però un problema, anche per tutti quei servizi che sono direttamente coinvolti nello sforzo per arginare la pandemia. “Il tracciamento dei contatti, le hotline, i centri vaccinali e gli ospedali sono tutti elementi che, assieme ai partner della protezione della popolazione sono toccati da questo fenomeno esattamente come il resto della popolazione”.

Mercoledì giorno cruciale
Secondo Pedevilla, degli indizi su come la pandemia è destinata a evolversi in Ticino nei prossimi giorni sono attesi per mercoledì, “quando capiremo se nel finesettimana appena trascorso, nel quale sono avvenuti i festeggiamenti di Capodanno, c’è stata una nuova ripresa dei contagi. Se un aumentino repentino non si verificasse, potremmo dire di avere superato la fase più critica”, anche in merito al tema delle quarantene di massa. Se invece la crescita ci sarà, per Pedevilla anche i servizi essenziali citati sopra si troverebbero in difficoltà.

Crescita limitata dai test
Quella di metà settimana sarà dunque prova anche per valutare l’impatto delle misure contenitive adottate nelle scorse settimane e negli scorsi giorni. Secondo il capo Sezione, tuttavia, il potenziamento nel finesettimana di Capodanno della capacità di test ha permesso “di trovare tantissimi casi che altrimenti non sarebbero stati rinvenuti” perché asintomatici.

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