Economia
Pollo al cloro e Cybertruck sul mercato svizzero? Gli esperti: "L'ultima parola spetterà al consumatore"
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Redazione
4 ore fa
L’accordo tra Svizzera e Stati Uniti apre a nuove importazioni – dalla carne alla mobilità – ma anche a molte domande su standard, sicurezza e concorrenza. Genini (UCT): “Le prospettive non sono buone".

Pollo al cloro e Cybertruck. Due nomi che normalmente hanno poco in comune, ma che oggi troneggiano nel dibattito dopo l’intesa siglata tra Svizzera e Stati Uniti. Intesa che ha sì regalato una boccata d’ossigeno, ma che apre a tanti punti interrogativi riassumibili in: cosa potrebbe davvero entrare nel nostro paese nei prossimi anni? Partendo dalla carne, tra i punti pattuiti ci sarebbe l’esenzione dalle tasse doganali per 500 tonnellate di carne bovina, mille tonnellate di carne di bisonte e 1’500 tonnellate di pollo. Il pollo, appunto, che oggi non può essere importato perché trattato con sostanze, come il cloro, non ammesse dalle norme elvetiche. “Da noi ci sono delle misure sia a livello di produzione, concernenti il benessere dell’animale, sia per quanto riguarda il personale, con i salari minimi”, commenta a Ticinonews il segretario dell’Unione Contadini Ticinesi, Sem Genini. “Le prospettive non sono buone. Noi abbiamo dei costi di produzione molto più alti perché rispettiamo delle leggi e diversi regolamenti. Si andrebbe quindi incontro a qualcosa di non corretto”.

Il Cybertruck

Ad essere letteralmente sdoganati sarebbero anche alcuni modelli di automobili che oggi non sono omologabili in Svizzera, come – appunto – il Cybertruck di Tesla. “Attualmente non rispetta le norme di sicurezza, in particolare per la protezione dei pedoni, con queste forme squadrate, ma anche per i materiali con cui è costruito, un acciaio molto resistente”, afferma il direttore di UPSA Sezione Ticino Marco Doninelli. Vi sono poi altre questioni, ad esempio il peso totale del veicolo. "Anche in questo caso bisognerà vedere se verranno introdotte delle modifiche di legge per farlo circolare anche in Europa”.

Il giudice resta comunque il consumatore

Tra possibilità, limiti tecnici e scelte politiche, il nuovo dialogo con gli Stati Uniti apre scenari inediti. Se da una parte però si fanno accordi, dall’altra l'unico giudice resta comunque il consumatore. "Qualche veicolo verrà venduto, ma penso di poter parlare di una decina di mezzi, non volumi più importanti”, rileva Doninelli. “Chiaramente sarà il consumatore finale a decidere se acquistare questo pollo oppure no", riprende Genini, che sottolinea: "L’importante è che venga ben specificato sull’etichetta che si tratta di un pollo proveniente dagli Usa e lavorato con questa trasformazione”.