Balneazione
Piscina di Carona, il Comitato: "Si dia finalmente voce ai cittadini"
Redazione
5 ore fa
I membri del comitato scrivono ai consiglieri comunali di Lugano, esortandoli a dare seguito al risanamento del centro balneare. "Non riconsiderare al più presto la chiusura della piscina, potrebbe voler dire non riaprirla mai più”.

“Dare finalmente voce ai 7'358 cittadini che hanno firmato la petizione ‘No alla chiusura della piscina di Carona e del suo magnifico parco’, dando seguito al risanamento del centro balneare e aggregativo senza dover attendere l’esito dei ricorsi”. È quanto chiede il Comitato Parco Piscina Carona, che in una missiva invita i consiglieri comunali di Lugano a entrare nel merito della questione in occasione della seduta del 12 maggio.

La non entrata i materia

I membri del comitato ricordano che la petizione è stata consegnata il 31 marzo. Lo stesso giorno, più di 200 cittadini si sono riuniti fuori da Palazzo Civico per esortare il Legislativo ad appoggiare una risoluzione che invitava il Municipio a riconsiderare la decisione adottata nella sua seduta del 17 ottobre 2024 e garantire, da subito, la riapertura della piscina di Carona e del suo parco. “Purtroppo, incomprensibilmente, la risoluzione non è stata presa in considerazione e il Consiglio comunale non è entrato nel merito della discussione”.

"Il rischio di non avere nessuna prospettiva"

Gli scriventi rammentano altresì che il risanamento della piscina di Carona e il progetto TCS Glamping sono due cose “separate e indipendenti. Le tempistiche del progetto TCS, infatti, “dipendono unicamente dall’evasione dei ricorsi legati alla richiesta del Municipio di modificare il PR che vuole rendere edificabile un terreno attualmente classificato come ‘fuori zona’ e situato in un’area protetta a livello federale”. Non entrare nel merito e non riconsiderare al più presto la chiusura della piscina, “potrebbe voler dire non riaprirla mai più”. Infatti, qualora i ricorsi dovessero venir accolti (oppure se l’iter giuridico dovesse proseguire) “ci si troverebbe con la piscina chiusa e senza alcuna prospettiva futura”.

Il paragone

Una recente perizia - insiste il comitato - “indica che con un investimento di 467'500 franchi si potrebbe prolungare la vita della struttura per diversi anni, in attesa che l’iter del progetto TCS faccia il suo corso”. Proprio in questi giorni, la commissione edilizia del Consiglio Comunale, per evitare la chiusura del centro esposizioni, ha invitato ad approvare con urgenza un investimento da oltre 3,2 milioni di franchi, considerandolo indispensabile. “Un paragone è doveroso, in quanto con meno di un sesto dell’importo stanziato per il centro esposizioni (a fondo perso), la piscina di Carona potrebbe continuare a offrire un servizio pubblico di fondamentale interesse per tutta la popolazione luganese. Due pesi e due misure ingiustificabili che penalizzano soprattutto le famiglie, i bambini e i ragazzi della nostra città”.

 

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