
"Il problema non è che si spende troppo, ma è come si spende. Bisogna spendere, ma bisogna spendere in maniera giusta". Oliviero Pesenti chiede allo Stato maggiore impegno nell'economia. Lo fa nell'intervista che raccogliamo a margine della 63esima assemblea dell'Associazione industrie ticinesi (Aiti), che lo ha visto cedere il testimone di presidente a Nicoletta Casanova. Secondo Pesenti, il Cantone è al momento concentrato "sulla spesa non buona, che non crea ricchezza sul territorio. La geopolitica ci obbliga a ragionare in maniera diversa rispetto a quanto è stato fatto finora. Dobbiamo adattarci a questi cambiamenti: noi come imprenditori lo faremo e lo Stato deve fare la stessa cosa, creando le condizioni quadro per le imprese affinché continuino a creare ricchezza. Per questo noi diciamo: 'Caro Stato, adesso è giunto il momento di fare i tuoi compiti. E i soldi che hai (e ce ne sono), devi spenderli bene e nella maniera giusta'".
Indebitamento
Un aggettivo - "giusto" - che fa tutta la differenza. Il timore di fondo, infatti, è che lo Stato si indebiti eccessivamente. "C'è preoccupazione perché lo Stato non fa che incamerare debiti su debiti", osserva Stefano Modenini, direttore di Aiti. "Questi debiti non possono essere semplicemente scaricati sulle future generazioni, ma intanto si accumulano. Essendoci anche dei vincoli finanziari che impongono di rientrare dai disavanzi pubblici, noi vogliamo evitare il rischio di un aumento delle imposte".
Scambio tra Decs e Dfe
Pesenti torna poi a insistere su un punto sul quale le associazioni di categoria hanno ripreso a spingere, ovvero una formazione scolastica che risponda maggiormente ai bisogni dell'economia. Per farlo, l'ormai ex presidente degli industriali ticinesi vedrebbe di buon occhio uno scambio ai vertici di Decs e Dfe. L'obiettivo è "farli collaborare molto di più, perché questi due dipartimenti saranno quelli che faranno grande il nostro futuro".