
A quasi un anno di distanza dalla seconda occupazione del sedime dell'ex Macello, avvenuta fra il 29 e il 30 dicembre 2021, gli autogestiti sono tornati a farsi sentire. La notte tra domenica 25 e lunedì 26 dicembre, i molinari hanno “liberato e occupato temporaneamente” lo stabile in disuso dell'ex Caritas a Molino Nuovo. Il Municipio di Lugano sceglie per la cautela. "Ne abbiamo preso atto", commenta da noi raggiunta Karin Valenzano Rossi, capodicastero Sicurezza e spazi urbani. "Durante la sera del 25 siamo stati informati che l'edificio era stato occupato".
Conseguenze sull'edificio da stabilire
L'impatto dell'occupazione notturna dello stabile ex Caritas è ancora da definire. "Dalle informazioni di cui disponiamo sul posto c'era molta sporcizia, vetri rotti e disordine. Bisogna però dire - precisa la municipale Plr - che non conosciamo esattamente le condizioni dell'edificio prima di quest'occupazione".
Diverse segnalazioni per disturbi della quiete
In una nota trasmessa alle redazioni, gli autogestiti spiegavano di avere intenzione di continuare a “riprendere gli spazi, gli edifici e i luoghi lasciati a deperire dalla speculazione edilizia". "Noi non siamo preoccupati di fronte alla possibilità di nuove azioni", afferma Valenzano Rossi, in risposta a queste dichiarazioni. "Piuttosto - aggiunge - siamo dispiaciuti per quei cittadini che la notte fra Natale e Santo Stefano avrebbero voluto restare tranquilli. Sono infatti arrivate diverse chiamate che denunciavano disturbi della quiete notturna".
"Non gettiamo soldi al vento"
Quanto avvenuto fra Natale e Santo Stefano, comunque, non favorisce il dialogo fra autorità cittadine e molinari. "Avevamo discusso di possibili soluzioni per l'autogestione a Lugano", ricorda la capodicastero Sicurezza. "Come però abbiamo più volte ribadito, ogni ipotesi presuppone l'immissione di soldi dei cittadini. Per non buttare soldi al vento, è necessario potersi parlare".
"Cultura alternativa, ma nel rispetto delle leggi"
Il Gruppo Lega del consiglio comunale di Lugano ha a sua volta commentato la vicenda, spiegando in un comunicato che la cultura alternativa dev’essere "innanzitutto realizzata con il rispetto delle leggi e delle regole, e non nell’illegalità". Il Municipio ha più volte dichiarato ufficialmente "di voler andare incontro agli autogestiti", cercando un dialogo "che ad oggi stenta a decollare". Con alcuni autogestiti, ad esempio i frequentatori del Morel, "è stato possibile parlare e nello sterrato a Cornaredo si potrà vedere il risultato di queste discussioni", viene specificato. La Lega dei Ticinesi rimane tuttavia al quanto basita del fatto che "a distanza di poche settimane da un altro rave abusivo in Piazza Indipendenza sia stato possibile “tollerare” l’occupazione illegale di uno stabile privato senza alcun intervento da parte delle autorità". Il timore, in conclusione, è che "il lassismo da parte del Municipio faccia pensare a qualcuno che tutto sia permesso".