
La notte tra domenica 25 e lunedì 26 dicembre i Molinari hanno “liberato e occupato temporaneamente” lo stabile in disuso dell'ex Caritas a Molino Nuovo “lasciato deperire, come tanti altri, da vari anni”, scrive in una nota il SOA il Molino.
300 persone
Oltre 300 persone sono passate, “condividendo una ventata di libertà e ribadendo l'imperante bisogno di spazi d'autogestione e di libertà al di fuori del controllo statale”, aggiungono. La serata si è conclusa alle prime luci dell'alba, “senza nessun problema particolare”, tra balli, canti e fuochi pirotecnici.
"Una città intollerante"
L’occupazione è stata fatta per la convinzione che questa “sia l’unica pratica credibile in grado di opporsi al desolante scenario di una città e di un cantone intolleranti ed elitari”. “Abbiamo sentito l’urgenza di una pratica di complicità e di festa collettiva anche per chi resta sepolto nelle carceri di stato, per chi mette a repentaglio la propria vita opponendosi al 41 bis, per chi resiste nei territori devastati dalle armi chimiche degli amici dell’occidente, per chi continua a morire sui confini della fortezza Europa”, si legge nella nota.
"Continueremo a riprenderci degli spazi"
L’intenzione, spiegano, è quella di continuare a “riprendere gli spazi, gli edifici e i luoghi lasciati a deperire dalla speculazione edilizia di una città che pensa di affidarsi alla finanziarizzazione smart del bitcoin e della securizzazione preventiva”.