
Il Sorvegliante dei prezzi ha ordinato a Booking.com di ridurre i prezzi in Svizzera. Stando a Mister Prezzi le commissioni applicate agli hotel svizzeri dalla piattaforma sono infatti abusive ed eccessivamente elevate. La decisione di ridurre le commissioni è arrivata dopo che non è stata trovata una soluzione amichevole con la piattaforma di prenotazione alberghiera. Quest'ultima ha già deciso di fare ricorso, per cui la decisione non è ancora definitiva. Per analizzare la situazione abbiamo contattato Federico Haas, presidente di Hotelleriesuisse Sottoceneri.
Cosa significa per il settore alberghiero questa notizia?
“Booking è una piattaforma su cui gli albergatori possono aderire o meno, ma ormai si è affermata a livello globale. È diventata una questione di monopolio. Già due anni fa c'è già stato un primo intervento con la famosa Lex booking, dove è stata abbandonata la parità dei prezzi: in precedenza gli albergatori erano vincolati a pubblicare i prezzi uguali a quelli che si pubblicano su booking. Poi c'è stato un primo passo per liberalizzare e sgravare l'albergatore. Questo annuncio di Mister prezzi è cascato un po’ dal cielo, noi albergatori l'abbiamo saputo insieme agli altri. Durante l’assemblea odierna c'era il responsabile d’area di Booking che è stato interrogato in merito ed ha spiegato che è stata formata una Task force, che sta negoziando insieme a Mister prezzi. Il ricorso mi sembra una reazione normale da parte di chi si vede un po' ristretto l'eventualità di fare margine”.
Ci può spiegare come funzionano queste commissioni? Chi le paga? Il consumatore o l'albergatore?
“Prenotando su booking viene visualizzato un prezzo, che non è quello che riceve l'albergatore. Su Lugano l'aliquota si aggira tra il 12 e il 13% del prezzo di vendita che è stato effettivamente realizzato tramite la piattaforma di booking. Ci sono altre destinazioni come Zurigo dove si arriva al 20%. A livello globale ci sono destinazioni forti come Roma, Firenze o Parigi, dove si arriva al 30%. Per cui c'è una situazione di monopolio, su questo non si discute”.
Se io vado sul sito del suo albergo, per esempio, il prezzo è inferiore rispetto a quello che trovo su booking?
“L'albergatore accorto cerca di stare vicino al prezzo di booking, però dà accesso al cliente a dei servizi scontati che l'albergo fattura. Per esempio, nella mia struttura il cliente diretto paga il garage 12 franchi, chi prenota su booking 18. L’albergatore cerca un po' di incentivare l'utente a riservare tramite il sito ufficiale dell'albergo, questa è un po' la strategia”.
Queste commissioni vengono ritenute eccessive anche da Hotelleriesuisse. Come è stato possibile che finora sia andato tutto bene?
“Booking rimane un importante fornitore dell'albergatore. Oggi non essere su booking è un mezzo suicidio, a meno che tu non abbia un prodotto super esclusivo e non abbia bisogno di qualcuno che fa la vendita per conto tuo. Commissioni abusive mi sembra un po' un parolone. Tutto sommato booking fa un lavoro per l'albergatore e se lo remunera con una commissione”.
C’è anche tutto il capitolo delle recensioni che è prezioso per voi albergatori, soprattutto se sono buone…
“Sì, si può dire che è scientificamente provato che se non hai almeno 8 voti su 10, cioè scendendo con il rating delle recensioni, hai un'inversione della cifra d'affari. Questo è anche uno stimolo a mantenere attrattivi i nostri servizi e avere dei punteggi alti. Più alto è il punteggio, più aumenta la possibilità di accaparrare i clienti. L'80% è un filtro che quasi ogni cliente mette per vedere gli alberghi che hanno delle belle recensioni. Se gli albergatori entrano in quell'80%, si giocano le possibilità di realizzare una cifra d'affari”.
La piattaforma dunque in alcuni casi ha creato delle difficoltà alle strutture ricettive con commissione elevate. Dall’altra sembra essere fondamentale per promuovere la propria attività Dove sta l'equilibrio?
“Se posso dire qualcosa su booking, dico che sono bravi. Hanno a disposizione dei capitali da investire in quello che è l'intelligenza artificiale nello sviluppo del loro software per arrivare prima di altri. Ora che sia giusto o sbagliato, una commissione del 12%-15% la trovo accettabile, è una cifra che paghi anche ad altri. Però booking ha assunto oggi una misura tale che è leader incontestato del mercato. Quasi monopolista”.