Ticino
No agli interinali a Chiasso, è ricorso
No agli interinali a Chiasso, è ricorso
No agli interinali a Chiasso, è ricorso
Redazione
6 anni fa
L’associazione nazionale di categoria swissstaffing non ci sta e si oppone a quanto deciso dal Comune

Swissstaffing, l’associazione nazionale di categoria dei prestatori e collocatori di personale, ha presentato ricorso contro il divieto del lavoro temporaneo negli appalti pubblici nel Comune di Chiasso. Lo scorso 15 aprile, ricordiamo, il Consiglio comunale di Chiasso aveva accolto a larga maggioranza - 38 voti favorevoli e un astenuto - la mozione presentata da Giorgio Fonio (PPD), Daniele Canova (Unità Socialista), Mariano Musso (PLR) e Stefano Tonini (Lega dei Ticinesi) "Basta precariato negli appalti comunali", che chiede di inserire nei bandi di concorso comunali il divieto alle ditte vincitrici di utilizzare, salvo casi eccezionali, personale delle agenzie interinali e di notificati.

"Una limitazione ovvero un divieto di usufruire dei lavoratori temporanei nega non solo le realtà dell’economia e della società, ma ostacola soprattutto la libertà economica delle imprese di lavoro temporaneo e dei loro clienti, come ha dimostrato una recente sentenza della Corte costituzionale di Ginevra", spiega swisstaffing in una nota. "Inoltre, non migliorerebbe in alcun modo la protezione dei lavoratori. Piuttosto con un divieto accresce il rischio di lavoro nero".

"Il lavoro temporaneo è regolato in Svizzera dal contratto collettivo di lavoro per il settore del prestito di personale, dichiarato d’obbligatorietà generale, e le medesime disposizioni salari e di orario di lavoro sono monitorate strettamente. In tale contesto il cantone Ticino è la regione con la più alta densità di controllo del CCL Prestito di personale da parte degli organismi preposti all’applicazione. Nei settori in cui vige un contratto collettivo di lavoro dichiarato obbligatorio, come ad esempio nel settore edile e di ristorazione, nel caso dei lavoratori temporanei si applicano le medesime disposizioni salariali e di orario di lavoro del personale fisso".

"Le quote e i divieti legali - prosegue la nota - minano il partenariato sociale del settore del prestito di personale e restringono l’accesso al mercato del lavoro a quelli che si trovano già in una posizione svantaggiata: persone in cerca di lavoro con l’obbiettivo di un’occupazione permanente. L’obbiettivo dovrebbe essere quello di rafforzare la posizione dei lavoratori temporanei invece di indebolire con interferenze statali il lavoro temporaneo come ponte verso l’impiego fisso. Con il contratto collettivo di lavoro del prestito di personale le imprese temporanee svolgono il loro ruolo di datori di lavoro responsabili impedendo la pressione salariale attraverso salari minimi e tenendo conto in modo diverso delle esigenze dei lavoratori temporanei nella sicurezza sociale".

Come associazione di settore, swissstaffing "preferisce un regolamento di partenariato sociale per garantire un sistema di misura per il settore e l’economia".

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