Caso Gobbi
Nessuna sospensione, per il Parlamento il Governo deve rispondere alle interpellanze
©Gabriele Putzu
©Gabriele Putzu
Redazione
un mese fa
L'Ufficio presidenziale del Gran Consiglio, in una riunione straordinaria avvenuta ieri sera, ha sconfessato il Governo riconosciuto la clausola d'urgenza degli atti parlamentari. Se ne parlerà il 15 aprile.

Nessuna sospensione per i tre atti parlamentari che intendono far chiarezza sul "caso Gobbi". In vista della sessione parlamentare che inizierà il 15 aprile, l'Ufficio presidenziale (Up) del Gran Consiglio ha deciso di accettare la clausola d'urgenza e chiedere al Governo di rispondere alle tre interpellanze. Lo scrive LaRegione, spiegando che la decisione è stata presa ieri in una riunione straordinaria dello stesso Up, che ha così riconosciuto l'urgenze delle interpellanze, sconfessando così il Governo che il 26 marzo aveva comunicato di volerle sospendere in attesa di conoscere l’esito degli accertamenti penali in corso. L'esecutivo potrà ora rispondere, farlo parzialmente o non farla affatto, ma il plenum potrà chiedere una discussione generale.

Le tre interpellanze

Tre, come scritto, le interpellanze che chiedono di far chiarezza su quanto accaduto la sera del 14 novembre 2023. Quella depositata da Fiorenzo Dadò, presidente del Centro, intitolata "Un mistero incidente, è abuso di potere? e le due dei deputati dell'Mps Giuseppe Sergi e Matteo Pronzini: "Trasparenza e informazione: quale deve essere il ruolo della Polizia cantonale? E "L'incidente di Gobbi e le conseguenze politiche".

Il procedimento penale

Il Ministero pubblico, ricordiamo, lo scorso 26 marzo ha comunicato di aver aperto un procedimento penale sull'incidente stradale avvenuto il 14 novembre 2023, poco dopo la mezzanotte sulla corsia Sud-Nord in zona Stalvedro, che ha visto il coinvolgimento del consigliere di Stato Norman Gobbi. Gli accertamenti, viene spiegato in un comunicato, hanno preso avvio a metà marzo a seguito della notizia di possibile reato. L'istruttoria è finalizzata a ricostruire l'accaduto e ad accertare se sussistano eventuali fattispecie penali nel contesto dell'incidente e della successiva procedura di constatazione dei fatti. Le ipotesi di reato, al momento nei confronti di un agente della Polizia cantonale e contro ignoti, sono di abuso di autorità e favoreggiamento. L'inchiesta è coordinata dal Procuratore generale Andrea Pagani. Viene ricordato che vale il principio della presunzione di innocenza fino all'emanazione di una decisione definitiva. 

L'autosospensione dalla Polizia

Lo scorso 27 marzo il consigliere di Stato Norman Gobbi, tramite un comunicato stampa diramato dal suo avvocato Renzo Galfetti, aveva comunicato la sua decisione di autosospendersi temporaneamente dalla responsabilità politica della Polizia cantonale "fino a quando le inchieste in corso, amministrativa e giudiziaria, non siano terminate". Il Governo ha affidato temporaneamente la conduzione della Polizia a Claudio Zali, consigliere di Stato supplente per il Dipartimento delle Istituzioni.