Locarno
Nazzaro si schiera con Gaza, Carobbio: "Penso sia giusto". Regazzi: "Intervento inopportuno"
Foto di Stefano Ferrari
Foto di Stefano Ferrari
Redazione
2 giorni fa
Norman Gobbi, presidente del Consiglio di Stato, Marina Carobbio, direttrice del Decs e Fabio Regazzi, consigliere agli Stati, commentano le parole pronunciate ieri in Piazza Grande da Giona A. Nazzaro dopo la protesta contro Israele.

"Siamo con voi, grazie". Giona A. Nazzaro, direttore artistico del Locarno Film Festival, ieri ha commentato così la protesta di Piazza Grande contro Israele, con 5mila cartoline "insanguinate" con la scritta “stop al genocidio" sono state esibite dal pubblico per esprimere la propria “indignazione e solidarietà” alle vittime civili di Gaza. Una presa di posizione applaudita dai partecipanti, ma cosa ne pensano i politici ticinesi? Lo abbiamo chiesto a Norman Gobbi, presidente del Consiglio di Stato, Marina Carobbio, direttrice del Decs e Fabio Regazzi, consigliere agli Stati del Centro.

"Quanto avviene a Gaza non può essere sottaciuto"

"Il Festival", commenta Gobbi a Ticinonews, "è sempre stato una piattaforma anche per determinati messaggi politici. Non sta al presidente del Governo valutare quello che fa il direttore artistico, ma semmai alla direzione e alla presidenza del Festival". Il presidente del Consiglio di Stato ha anche ricordato come "a maggio il Governo ha segnalato al Consiglio federale la situazione a Gaza proprio perché i diritti fondamentali e umanitari non venivano rispettati". Una presa di posizione, quella dell'esecutivo ticinese, "che è stata discussa, ma anche equilibrata, perché non si prende una parte, ma si osserva quello che succede e questo non può essere sottaciuto".

"È giusto prendere posizione"

Secondo Carobbio "di fronte a questa tragedia, a questa disumanità, a questo genocidio, è giusto prendere posizione". Per questo la direttrice del Decs "ha salutato positivamente sia il fatto che ci siano state delle azioni da parte di alcuni cittadini, sia che il direttore artistico del Festival abbia preso chiaramente posizione".

"Un intervento inopportuno"

Regazzi va invece parte delle voci critiche e a suo avviso "è stato un intervento inopportuno. Non tante perché è stato condannato quanto accade a Gaza, ma perché nel mondo ci sono diverse conflitti e esprimersi solamente per una guerra è fuori luogo". Se Nazzaro "avesse parlato contro le violenze in generale non avrei avuto nulla da dire, ma in questo mondo mi è sembrata una strumentalizzazione della Piazza che si poteva evitare".