
Per far fronte alla pressione migratoria Berna ha deciso di rafforzare le dogane Sud mandando in Ticino del personale dell'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (Udsc) attivo in Svizzera interna. "A causa delle situazione attuale", ha spiegato a Ticinonews la portavoce dell'Udsc Nadia Passalacqua, "è stata adottata questa misura che risponde a un'esigenza legata al lavoro attuale dei colleghi in Ticino. L'analisi della situazione dei rischi ci porta a fare dei controlli a campioni. A seguito di questi i nostri agenti controllano i treni e, quando individuano delle persone prive di documenti, le accompagnano nei nostri uffici, dove vengono trattate in base alle loro esigenze. Se chiedono asilo, ad esempio, vengono interpellati anche i colleghi della Segreteria di Stato della migrazione (Sem). Per motivi tattici non posso però fornirvi dettagli sui nostri dispiegamenti operativi, per questo posso solo dirvi che il rinforzo è avvenuto alla dogana sud", ha concluso Passalacqua.
De Rosa: "Chiesti a Berna più soldi"
Il tema della pressione migratoria al confine sud è stato affrontato anche questa mattina durante l'incontro tra il Consiglio di Stato ticinese e il consigliere federale Ignazio Cassis. "Quella odierna", ha detto a Ticinonews il presidente del governo ticinese Raffaele De Rosa, "è stata per noi l'occasione per condividere con il direttore del Dipartimento federale degli affari esteri le problematiche che viviamo quotidianamente in Ticino, quale dogana sud. Abbiamo così ribadito all'autorità federale la nostra richiesta di una ripartizione più equilibrata su tutti i cantoni e il fatto di riconoscere lo sforzo che stiamo facendo anche dal punto di vista finanziario. Per quest'ultimo motivo abbiamo richiesto a Berna un contributo finanziario federale supplementare, anche tenuto contro delle difficoltà finanziarie del Ticino".