Migranti
Aumento degli arrivi, le dogane inviano più personale in Ticino
©Chiara Zocchetti
©Chiara Zocchetti
Berna si attende una crescita degli arrivi nella Confederazione, per questo rinforza i suoi effettivi alla frontiera Sud.

Alla pressione migratoria al confine Sud, la Confederazione risponde inviando in Ticino più personale dell'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (Udsc). La notizia è riportata nell'edizione odierna della SonntagsZeitung.

Rafforzamento "moderato"

Berna prevede un'ulteriore crescita degli arrivi nelle prossime settimane, per questo motivo - ha indicato l'Udsc al domenicale - alcuni effettivi saranno trasferiti dalla Svizzera tedesca al Sud delle Alpi. L'Ufficio delle dogane parla di un rafforzamento "moderato" dei suoi effettivi alla frontiera meridionale. "Questa misura serve principalmente ad alleggerire il personale nella regione meridionale". L'Udsc non ha voluto fornire altre informazioni "per motivi tattici".

Mancano i droni

Secondo il giornale, la Svizzera al momento presenta delle debolezze anche nella sorveglianza tecnica delle frontiere: le guardie di confine non possono utilizzare i droni dell'esercito perché il nuovo modello non è ancora disponibile. Per questo motivo, l'Udsc avrebbe aumentato le ore di volo con gli elicotteri militari. "È vero che l'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini da tempo non dispone di droni dell'esercito: questa circostanza non ha però un impatto negativo sull'attuale lavoro dell'Udsc in relazione alla migrazione irregolare a Sud", rispondono a questo proposito a Berna. Nel contesto degli attuali movimenti migratori, la maggior parte dei profughi in arrivo raggiunge il confine elvetico attraverso le consuete vie di comunicazione e con i normali mezzi di trasporto, per lo più in treno: "L'Udsc è presente e controlla il movimento transfrontaliero di merci e persone in base al rischio e alla situazione". "L'uso dei droni non apporterebbe quindi attualmente alcun valore aggiunto", affermano i funzionari federali.

No all'accettazione volontaria di migranti

Il 22 settembre, la Commissione europea ha ufficialmente chiesto alla Svizzera se sia disposta ad accettare volontariamente di accogliere profughi in arrivo a Lampedusa. La richiesta è stata confermata dalla Segreteria di Stato della migrazione (Sem) al domenicale d'Oltralpe. Tuttavia, "ciò non è previsto fino a nuovo avviso", afferma la Sem, che osserva che non esiste un fondamento per accogliere la domanda in quanto Roma ha sospeso l’Accordo di Dublino a dicembre.