Ticino
Mendrisiotto, “La situazione è seria”
Immagine Shutterstock
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Redazione
3 anni fa
Il sindaco di Mendrisio Samuele Cavadini commenta la penuria di acqua e le misure adottate in proposito. “La gente adesso è più consapevole e rispetta maggiormente i divieti”

La situazione nel Mendrisiotto è seria. La scarsità delle precipitazioni e i forti consumi di acqua hanno portato le autorità a emettere, per alcuni comuni, un divieto dell’uso di acqua potabile per scopi non domestici. La misura è stata introdotta circa due settimane e mezzo fa e il sindaco di Mendrisio, Samuele Cavadini, è intervenuto ieri nel corso di Ticinonews per tracciare un primo bilancio. “La situazione, come detto, è piuttosto seria”, spiega Cavadini. “C’è poca acqua e in questo la meteo non ci conforta, perché nelle prossime settimane verosimilmente non pioverà. Un’autorità pubblica non mette volentieri dei divieti, ma la scelta è stata fatta proprio per garantire l’acqua potabile per l’uso domestico. Ci troviamo anche in una situazione in cui è importante idratarsi, fare delle docce, e siccome parliamo di un bene prezioso, è essenziale non sprecarlo per attività come l’irrigazione dei giardini o le piscine”.

La reazione dei cittadini
Per gli abitanti dei comuni toccati dalla misura non è stato semplice adeguarsi alle nuove disposizioni, tuttavia “il divieto adesso viene rispettato maggiormente, perché la cittadinanza è più consapevole della situazione, visto che anche nei giorni scorsi se ne è parlato tanto”, commenta Cavadini. “Nelle zone più critiche si è notato che i consumi sono diminuiti e questo mette meno sotto pressione la rete idrica. Significa che c’è un po’ più di attenzione e di consapevolezza anche da parte del cittadino”. C’è tuttavia chi ancora non segue le regole, “per cui stiamo facendo dei controlli e interverremo dove necessario”.

Come evolverà la situazione in futuro?
Un interrogativo che molti adesso si pongono è se in futuro si arriverà a un razionamento e, se sì, quali settori saranno toccati per primi. “È una situazione che non si è mai verificata. Diciamo che al momento il problema della rete idrica di Mendrisio è legato anche a quelle fonti alimentate dalle sorgenti, la cui portata è bassa”, prosegue Cavadini. Come si è visto, la questione ha riguardato dei quartieri di montagna, in particolare Arzo e Besazio, “dove abbiamo dovuto portare con un’autobotte dell’acqua per riempire i bacini idrici della montagna, proprio perché le sorgenti non riuscivano ad alimentarli. Al momento c’è comunque una riserva che viene ricompensata e portata là dove occorre”. Chiaramente, in caso estremo, “dovremo adottare altri provvedimenti. Proprio per questo però abbiamo deciso di mettere il divieto in anticipo, rendendo attenta la popolazione e cercando di creare anche quella consapevolezza che spinga il cittadino a dire ‘la situazione potrebbe anche diventare più complicata’”.

“Consumare meno per il bene di tutti”
Malgrado una buona adesione alle direttive, non c’è ancora un rispetto completo delle regole e anche il controllo non è facile da fare “perché vorrebbe dire incaricare delle persone di intervenire per preservare il bene acqua. Ci sono poi anche le procedure sanzionatorie e di contravvenzione, che prevedono delle multe, le quali possono arrivare fino a 10'000 franchi. Spero però che non si renderanno necessarie”. Il momento, come detto, è delicato. “Nei giorni scorsi c’è stato chi non ha più ricevuto l’acqua e abbiamo dovuto portarla noi, anche con delle bottiglie. Questo significa che cercare di consumare meno è un’azione da fare per il bene di tutti”. Se ad esempio si evitano le dispendiose irrigazioni notturne, “si riesce a garantire il quantitativo domestico di acqua che il giorno dopo il cittadino potrà utilizzare per fare la doccia, per l’igiene, per cucinare e per bere”, termina Cavadini.

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