Ticino
Manifestazioni, Valenzano Rossi: "Possibili violenze? È il rischio della strumentalizzazione della piazza"
Redazione
un giorno fa
Secondo la municipale, il risultato dell'inasprimento dei fronti contrapposti è che violenza chiama violenza. "Chiaramente un continuo utilizzo della piazza porterà pian piano anche a negare l'autorizzazione per degli eventi".

La notizia è giunta questo pomeriggio: la manifestazione organizzata dal “Fronte Nazionale Elvetico”, fissata per sabato 8 novembre, non si terrà. "A pochi giorni dall'evento, la Polizia ha comunicato di non poter garantire la sicurezza pubblica, motivando la decisione con possibili rischi per l'ordine pubblico. Una decisione che, di fatto, ha impedito la realizzazione della manifestazione", scrivono gli organizzatori in una nota in cui espongono le motivazioni che li hanno spinti a rinunciare al corteo. Corteo che era stato autorizzato dal Municipio di Lugano. “Quando ci è stata inoltrata la richiesta, non avevamo indicazioni particolari in merito a possibili disordini”, spiega a Ticinonews la capo Dicastero sicurezza e spazi urbani Karin Valenzano Rossi. “Avevamo posto come unica indicazione che non vi fossero interruzioni del traffico. Per il resto, al momento dell’autorizzazione non c’erano segnali specifici per cui la dimostrazione non dovesse avere luogo”.

"È possibile che dei contromanifestanti si palesino"

Il tamtam dell’allerta antifascista con la probabile contromanifestazione non è comunque passato inosservato a Palazzo Civico. “In realtà, noi abbiamo fornito prima l’autorizzazione e poi, come abbiamo visto in questo periodo, vi è anche la possibilità che dei contromanifestanti, per l’una o per l’altra parte, si palesino", prosegue Valenzano Rossi. Naturalmente "la polizia è pronta con i dispositivi e, qualora i disordini crescano, si possono interrompere le manifestazioni. Ma senza indicazioni concrete di rischi seri, non è possibile vietarle a priori". "È chiaro - precisa ancora la capo Dicastero - che un continuo utilizzo della piazza porterà pian piano anche a decisioni negative".

"Si va a inasprire i rispettivi fronti"

Una dinamica, quella del "faccia a faccia" sul suolo pubblico, che preoccupa la municipale, poiché il pericolo che si sfoci nella violenza è dietro l’angolo. “È purtroppo il rischio di questa continua strumentalizzazione della piazza, perché si va a inasprire i rispettivi fronti e il risultato è che violenza chiama violenza. Ed è veramente un peccato: si sminuisce il contenuto dell’esercizio di un potenziale diritto costituzionale”, conclude Valenzano Rossi.