
Il Comune di Como ha predisposto per questi giorni un intervento urgente di disinfestazione straordinaria per zanzare nel centro cittadino e a ridosso del lago, dopo che negli scorsi giorni un turista è risultato positivo al virus Chikungunya, trasmesso proprio da questi insetti generalmente nelle zone tropicali, ma sempre più anche nell'area mediterranea. Una malattia virale pericolosa, ma solitamente non mortale. I sintomi - spiega il Medico cantonale Giorgio Merlani - possono tuttavia essere decisamente fastidiosi. “Il sintomo predominante – oltre alla febbre – sono dolori articolari e muscolari, che impediscono alle persone quasi di muoversi. Dal punto di vista dell'attività professionale e del funzionamento dell'individuo è molto impattante”.
Come difendersi
La miglior difesa rimane la prevenzione - misure collettive, come quelle intraprese a Como - ma anche individuali come zanzariere, repellenti cutanei ed evitare l'acqua stagnante in vasi e recipienti. Anche perché, in caso di contrazione del virus, non esistono al momento medicinali efficaci. “Non c'è un farmaco specifico per il virus, che sarebbe la soluzione ideale”, ci spiega Merlani, il quale ha proseguito precisando che il trattamento è essenzialmente asintomatico, “quindi si cerca di abbassare la febbre e di ridurre i dolori”. Zanzare che sono portatrici anche di altre malattie (West Nile, Dengue, Zika). Per Merlani però occorre fare un distinguo. “Certi tipi di virus vengono trasmessi da certe specie di zanzare. E i cicli dei vari virus con le zanzare possono essere diversi. Questo perché il West Nile, ad esempio, non viene trasmesso dall'uomo alla zanzara, ma solo dalla zanzara all'uomo. Per quanto riguarda invece la febbre Chikungunya e per il Dengue può anche essere l'uomo che diventa a sua volta una fonte del dell'infezione”. I focolai, dunque, “sono più problematici per queste malattie”.
Dati allarmanti
Proprio oggi, in occasione della Giornata mondiale della zanzara, sono stati forniti dati allarmanti: le malattie veicolate da questi insetti causano oltre 1 milione di morti e infettano fino a 700 milioni di persone nel mondo ogni anno, quasi una persona su dieci. E in Ticino qual è la situazione? “Ci sono regolarmente delle malattie di questo tipo che vengono importate, con i picchi tipicamente collegati alle vacanze. Fortunatamente, la maggior parte dei focolai si verifica durante le vacanze invernali, quando qui da noi c’è una quasi totale assenza di zanzare”. E anche in questo periodo il problema, ci tiene a sottolineare il medico cantonale, rappresenta sì un i disagio per il paziente, “ma non genera preoccupazione a livello sanitario”. Più problematica è infatti la stagione estiva con i rientri dai Paesi tropicali, “dove siamo già dovuti intervenire a causa del virus, anche quest’anno”.
Diffusione in Ticino
Decisamente più bassa - ma non impossibile - è invece la probabilità di un contagio in Svizzera. “Io credo che la possibilità che nei prossimi anni ci sia un caso secondario (ovvero un contagio avvenuto direttamente sul territorio, ndr.) non è da escludere. Meno probabili sono invece delle diffusioni sostenute continue, perché abbiamo ben sotto controllo il fenomeno e possiamo intervenire qualora dovesse succedere qualcosa grazie al nostro sistema sanitario reattivo”. Anche perché nella peggiore delle ipotesi, arriverebbe l'inverno a dar man forte, scacciando le zanzare.