
Solo qualche giorno fa, il Gruppo Territorio e Alpeggi lanciava un allarme: parlava di oltre 70 lupi presenti sul territorio ticinese. Poco dopo, non lontano dal centro abitato di Bellinzona, due pecore sono state uccise probabilmente dal lupo. La preoccupazione sulla questione è quindi salita anche tra la politica, tanto che il gruppo PLR in Gran Consiglio, ha chiamato in causa il Governo.
Zanetti: “Ripristinare la normalità”
Il deputato PLR Tiziano Zanetti – anche presidente dell’alleanza patriziale, parte del sopracitato Gruppo – ha trasmesso un’interrogazione al Consiglio di Stato, chiedendo un intervento deciso. “Non vogliamo estirpare completamente i lupi dal nostro territorio, però occorre agire con una certa urgenza per ripristinare la normalità”, afferma Zanetti. Secondo il granconsigliere, gli agricoltori devono poter continuare ad allevare il loro bestiame. Ma c’è anche una questione di sicurezza perché alcuni lupi sembrano essere più vicini all’abitato.
Il caso di Artore in discussione in Municipio
Nel caso specifico di Artore, il Cantone ha aumentato il monitoraggio e autorizzato i guardiacaccia ad usare proiettili di gomma. Queste misure accolte con favore dal municipale di Bellinzona Vito Lo Russo, il quale mercoledì prossimo discuterà di questo episodio con i suoi colleghi di Esecutivo. Sul tema ha preso posizione anche la sezione bellinzonese della Lega dei Ticinesi. Il partito apprezza la rapidità dell’intervento, seppur ritenendo che il problema resta aperto. Per il deputato PLR Tiziano Zanetti, invece, questi provvedimenti non bastano: “Se noi pensiamo a come si è sviluppato il territorio ticinese negli ultimi anni con i nostri alpeggi e prodotti locali, vediamo come il lupo indebolisca una situazione già non ottimale”.
PLR e Il Centro della Vallemaggia chiedono il piano d’azione cantonale sul lupo
Nell’atto parlamentare viene riconosciuto come il quadro normativo federale limiti il margine di manovra del Cantone. Tuttavia, il liberale radicale ricorda che “il Gran Consiglio ha votato quasi all’unanimità una risoluzione per far preparare un piano di gestione del lupo in Canton Ticino”. Un piano che ancora manca. “In un secondo tempo – prosegue Zanetti – si dovrà intervenire presso le autorità federali e fare in modo che questo predatore venga gestito nel migliore dei modi”. Bisognerà poi stabilire delle regole di convivenza, conclude il granconsigliere: “Questo è un punto che andrà affrontato con il Consiglio federale”. A chiedere l’attuazione del piano d’azione cantonale anche la sezione valmaggese del Centro, che in una nota afferma: “Nelle ultime settimane le predazioni si sono moltiplicate”, temendo per la sopravvivenza dell’agricoltura di montagna: “I nostri agricoltori e alpigiani stanno soffrendo in modo impensabile”, dichiara il presidente Pietro Quanchi. “Tengono le bestie in stalla, non possono lasciarle pascolare liberamente e sono sempre in allerta”. Secondo Quanchi, i contadini non riescono più a vivere: “Parlo di contadini anche giovanissimi che si sono adattati negli ultimi anni alla situazione, pensando di poter fare una famiglia e rimanere in valle. Ma oggi così non è più possibile”.
Lega di Bellinzona: “serve un deciso cambio di rotta”
Anche la Lega bellinzonese si accoda e lancia un appello al Dipartimento del Territorio, chiedendo “un deciso cambio di rotta”. Nel comunicato, la sezione scrive che “è urgente dotarsi di una strategia di gestione del lupo efficace, omogenea e solidale, che garantisca sicurezza e protezione a tutte le regioni del Cantone, senza eccezioni”.