
Il Movimento Giovani Leghisti respinge al mittente le critiche sullo scambio di dipartimenti tra Norman Gobbi e Claudio Zali. In risposta al comunicato congiunto delle sezioni giovanili di sei partiti, il movimento afferma che “mai e poi mai” avrebbe sottoscritto un testo “così distante dalla realtà e intriso di ipocrisia politica”. Per i Giovani Leghisti, chi oggi alza polveroni sull’arrocco è chi aveva messo gli occhi su certi equilibri di potere. "Oggi pontificano e alzano polveroni, dimenticando il loro stesso DNA politico: quello di chi, un tempo, criticava le logiche da “poltrone a tutti i costi”, e oggi vi si aggrappa con tutte le forze. “Il potere logora chi non ce l’ha”, ma qui stiamo assistendo al contrario: logora chi non riesce a farne buon uso".
Le vere priorità
Secondo il movimento, invece di cogliere l’occasione per rilanciare l’azione di un Governo paralizzato, le forze giovanili avrebbero preferito “discutere del nulla”, dimenticando le vere urgenze del Cantone. Il movimento prende l'esempio del DSS: "A parte slogan e promesse vaghe, cosa è stato fatto concretamente per affrontare l’emergenza delle casse malati, che continuano a svuotare le tasche dei ticinesi?"
Servono soluzioni coraggiose
I Giovani Leghisti rivendicano la necessità di “soluzioni coraggiose, che abbiano però il merito di smuovere un sistema fermo e sempre più distante dai cittadini". Per il movimento è tempo di dire basta al “teatrino di dichiarazioni inutili”. Serve, conclude, “serietà, responsabilità e concretezza”.