
Un cancelliere della Camera di esecuzione e fallimenti (Cef) del Tribunale d’appello rischia il licenziamento dopo aver inviato una lettera alla commissione parlamentare ‘Giustizia e diritti’. Nella missiva, ricordiamo, datata 24 marzo, il collaboratore sollecitava una riflessione attenta nella scelta, fra quattro candidati, del nuovo giudice chiamato a subentrare nella Cef, sottolineando l’importanza dell’esperienza pratica nel trattare i compiti attribuiti alla Cef. Nonostante non promuovesse alcun candidato specifico, la sua iniziativa è stata interpretata come una violazione della separazione dei poteri e dei doveri di servizio, sia da parte della commissione parlamentare che dai vertici del Tribunale. Ora la Commissione amministrativa del Tribunale, autorità di nomina del suo personale non togato, sta ventilando la possibilità di una disdetta del contratto, riferisce oggi La Regione. Il presidente della Commissione amministrativa, Giovan Maria Tattarletti, ha confermato al giornale l’apertura della procedura, ancora nelle sue fasi iniziali. Non è da escludere che il cancelliere contesti quanto prospettatogli, chiedendo di andare in conciliazione, presentando le sue osservazioni.