Ticino
Le voci degli automobilisti in attesa
Thomas Schürch
2 anni fa
I colleghi di Ticinonews si sono recati all’area di sosta di Quinto per intervistare i protagonisti dell’esodo pasquale

Si sono dovuti armare di molta pazienza gli automobilisti che oggi si sono messi in macchina per affrontare il tradizionale esodo pasquale. La giornata è stata infatti caratterizzata da colonne chilometriche. Eppure, le ore e ore di attesa a nord del San Gottardo non sembrano aver tolto il sorriso a chi, uscito finalmente dal tunnel, non ci ha pensato un momento ad azionare la freccia a destra e a parcheggiare l’auto laddove ha potuto. Da mercoledì l’area di sosta City Quinto è stata presa d’assalto dalle migliaia e migliaia di persone in transito, in fila per un panino, un pranzo più lungo, o una visita alla toilette. Ma anche solo per sgranchirsi le gambe, far prendere una boccata d’aria ai bambini e agli amici a quattro zampe, o per godersi il sole. “Abbiamo aspettato 4 ore per passare il Gottardo. È stato lunghissimo”, dice uno dei viaggiatori ai microfoni di Ticinonews. “Siamo partiti alle 4 da Losanna”, rincara un altro.

“Non ce lo aspettavamo”
Già a fine mattinata la coda al portale nord, chiuso per gestire il traffico a flussi, sfiorava i 17 km. Sono addirittura diventati 22 alle 13.15. Un viavai continuo cominciato già lo scorso weekend e che non si vedeva dai tempi pre-covid. “Anche noi siamo rimasti attoniti”, spiega l’amministratore delegato dell’area Marzio Eusebio. “Siamo dovuti andati a rifornire i magazzini, i frigoriferi e gli scaffali del chiosco”.

Un punto di incontro
Diverse le mete dei turisti in transito: dal Lago Maggiore a Venezia, passando per Milano. Ma c’è anche chi va al Fox Town “solo per shopping compulsivo e veloce”. A Quinto, è proprio il caso di dirlo, si incontra il mondo, incluse persone provenienti da paesi lontani come l’Iran.

I volti noti
Non mancano però gli affezionati, come i camionisti dall’est in transito. O gli addetti alla pulizia Antonio e Franco, assorti a discutere degli usi e consumi riscontrati in questi giorni. “C’è chi domanda indicazioni o chi chiede aiuto se ha una gomma a terra”, raccontano.

Il personale
Tante storie di passaggio che, per un momento più o meno lungo, si incrociano con quelle del personale, pronto ad accogliere con un sorriso, un cornetto, o una copia del Tessiner Zeitung sul tavolo. “C’è una certa tensione, perché sono stati due anni terribili per la società, ma anche per loro”, riprende Eusebio. “’Ci sarà un giorno una ripresa?’ era un interrogativo che si ponevano un po’ tutti”. Di solito “la gente è rilassata, abbastanza di buon umore. Ho l’impressione che proseguiranno il loro viaggio un po’ oltre. Speriamo che parte di questi si fermino ancora”.

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