
"Le Scuole medie superiori: ieri, oggi e domani". È così che si intitola il documento approvato dalla conferenza dei direttori delle Scuole Medie Superiori (SMS) lo scorso marzo, ma di cui si ha solamente notizia oggi. Un documento che è però passato anche dalla scrivania di Giuseppe Sergi e Matteo Pronzini, che questo mercoledì hanno inviato in merito un'interpellanza al Consiglio di Stato. È da tempo che i due deputati dell'MPS si occupano, anche grazie ad altri atti parlamentari, della crisi che attraversano le SMS ticinesi. Una crisi sempre più evidente, come ha mostrato la recente cronaca, quando a giugno un allievo della Scuola Cantonale di Commercio (SCC) di Bellinzona ha minacciato con una pistola falsa una docente. In particolare però i due granconsiglieri si vogliono soffermare su due problemi evidenziati dal testo: "il crescente disagio psicosociale tra i giovani e la selezione sempre maggiore".
Il disagio psicosociale
Per quanto riguarda il primo aspetto, Sergi e Pronzini citano in primis i dati relativi alla Svizzera per il 2021 dell'Ufficio federale di statistica che "riferiscono di un aumento del 25% per i disturbi psichici comportamentali, del 26% per l’autolesionismo e i tentativi di suicidio, del 42% per l’aumento di malattie depressive". Un dato non indifferente e che si rispecchia nell'esperienza dei direttori delle SMS che affermano come "le difficoltà personali vissute e manifestate dagli studenti negli anni più recenti, mai riscontrate precedentemente per numero e gravità, hanno avuto un impatto significativo sull’organizzazione degli istituti riorientandone di conseguenza anche le priorità". Il documento sottolinea che le SMS non hanno risorse sufficienti e sono in ritardo nell'affrontare il problema. Un'affermazione, si legge nell'interpellanza, esattamente all'opposto di quanto espresso dal Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport (DECS) in occasione dei fatti di giugno. In generale, i docenti segnalano una sempre maggiore difficoltà nel gestire queste situazioni, dato soprattutto l'aumento di irrequietezza, aggressività e immaturità degli allievi, che non corrispondono alla realtà "positiva" che viene presentata.
La selezione
Mentre per l'aumento della selezione, Sergi e Pronzini mostrano che in base al rendiconto 2023 del Consiglio di Stato in media "su 100 studenti che iniziano il percorso delle SMS meno della metà arriva a seguire gli ultimi due anni e complessivamente meno del 40% riesce a conseguire la maturità". Nonostante non fornisca le cause e le responsabilità, il documento del collegio dei docenti, scrivono i parlamentari, osserva che "un numero sempre maggiore di allievi di prima classe risulti poco preparato e motivato a frequentare una SMS". Secondo i deputati dunque questa valutazione solleva delle importanti domande e riflessioni a livello politico.
Il personale amministrativo
Infine, i parlamentari affermano che il documento cita anche questioni di ordine organizzativo soprattutto per "la dotazione di personale amministrativo", dove anche in questo caso si rileva una mancanza di risorse "ormai non più sopportabile" se si vuole "garantire una corretta ed efficiente gestione di una sede scolastica".
Le domande
Sulla base di quanto constatato, Sergi e Pronzini pongono all'Esecutivo ticinese le seguenti domande:
1.Il DECS e il governo hanno preso atto e discusso di questo documento che mette in luce aspetti problematici della nostra scuola media superiore?
2. Se sì, a quali conclusioni ha portato l’analisi degli aspetti contenuti in questo documento?
3. Se no, intende il governo affrontare i temi sollevati e ai quali abbiamo accennato, seppur per sommi capi?
4. Più in particolare, il governo condivide l’affermazione dei direttori delle SMS secondo la quale “un numero sempre maggiore di allievi di prima classe risulta poco preparato”?
5. Se sì, cosa intende fare affinché gli studenti e le studentesse che terminano la SM siano in grado di affrontare gli studi superiori?
6. Se no, quali pensa che siano allora le ragioni di questa scarsa preparazione e dei tassi di selezione così elevati nelle SMS?
7. Se il governo non ha ancora un’opinione formata sulla questione, ritiene (o ha già deciso) di avviare un’analisi approfondita sulle ragioni e le “responsabilità” – per usare un termine al quale fa riferimento il documento citato – di questa situazione?
8. Il governo, e il DECS in particolare, dopo gli avvenimenti dello scorso giugno alla SCC hanno voluto tranquillizzare l’opinione pubblica sostenendo che la situazione era sotto controllo e che le misure in atto (in particolare il ruolo dei docenti di mediazione) fosse sufficiente. Dal documento risulta invece che la situazione tende a peggiorare, che la ricerca di risorse e di risposte adeguate è ancora in alto mare. Il governo e il DECS non pensano di dover correggere le affermazioni pubbliche rilasciate in giugno (pensiamo in particolare alle interviste del capo-divisione del DECS)?
9. Vista la situazione e le rivendicazioni di nuove risorse, il governo ritiene, nel quadro del Preventivo 2025, di dare risposte adeguate alle richieste formulate sia dal punto di vista medico-psicologico che da quello amministrativo?
10. Nel documento citato i direttori delle SMS sostengono, correttamente, di essere contrari “a un’idea di “scuola medicalizzata” e di ritenere, piuttosto, “che vada costruita la presenza di servizi esterni che collaborino dall’interno della scuola, affinché la scuola stessa non si trasformi in un servizio e possa invece dedicarsi ampiamente a quegli ambiti che le sono propri”. Questo significa ripensare complessivamente il rapporto tra la scuola e i servizi medico-psicologici. Il governo condivide questo orientamento e ha già iniziato una riflessione in proposito?